La lezione cristiano-sociale nel pensiero politico di Giuseppe Toniolo

Da un incontro e da una sollecitazione avuta con il prof. Amleto Spicciani, nasce l’idea di una pubblicazione. Il filo conduttore dell’opera è rappresentato dalla figura del Toniolo che lavora all’unità dei cattolici impegnati nel sociale e nel politico tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. L’aver vissuto la disgregazione della Democrazia Cristiana del dopo “prima Repubblica”, l’aver partecipato attivamente alle ultime settimane sociali che si sono svolte a Napoli (1999), Bologna (2004), Pistoia e Pisa (2007) e Reggio Calabria (2010), hanno spinto la sensibilità dell’autore a vivere e cogliere un certo obiettivo di fondo delle settimane sociali: la ricerca dell’unità di tutte le componenti del cattolicesimo italiano. Il filo di questa idea può essere ricondotto al professor Garelli e alla sua affermazione al Convegno Ecclesiale di Palermo (1995): «I cattolici impegnati in politica tornino ad annusarsi »; provocazione questa che ha lasciato non pochi spunti di riflessione. Queste ed altre considerazioni hanno spinto Stefano Natali a riprendere in mano la sua tesi di laurea, proporla, rivedendola, ma restando il più possibile fedele al testo originario.

 

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Giuseppe Toniolo. Una Chiesa nella storia

Giuseppe Toniolo (1845-1918), docente di Economia all’Università di Pisa, coniugò la serietà dell’impegno scientifico con un’intensa sensibilità religiosa e sociale. Fu tra gli uomini che prepararono il clima della Rerum Novarum e si adoperò per tradurre in pratica gli orientamenti di Leone XIII, affermandosi come uno dei leader più lungimiranti del movimento cattolico. Domenico Sorrentino disegna con nitidezza l’uomo, lo studioso, il cristiano che seppe conservare, nel mezzo di un appassionante impegno nella storia, lo spirito di contemplazione e un’intima unione con Dio. Nella sua esperienza spirituale, qui riletta con metodo teologico, non emerge solo il valore di una grande figura di laico, ma il senso della Chiesa stessa che, in questo orizzonte di santità, manifesta il suo volto e la sua missione.

 

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Giuseppe Toniolo Alle origini della dottrina sociale della Chiesa

Il carisma che lo caratterizza è costituito dalla sua complessiva visione e comprensione dei «segni dei tempi»: la precaria e incerta condizione dei cattolici italiani fra il 1870 e la nascita del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo (1919), avvenuta appena un anno dopo la sua morte. Immerso in questo clima storico-politico, Toniolo sviluppa un cattolicesimo sociale moderato e riformista e, al contempo, in un’epoca in cui le grandi masse si affacciano per la prima volta sulla scena, sceglie una via alternativa a capitalismo e socialismo, prendendo quel tanto che c’è di buono in entrambi, teorizzando la cultura della persona umana nell’economia e il rapporto che questa deve avere con l’etica per costruire una società all’insegna della solidarietà e della sussidiarietà.

La sua figura occupa un posto importante nella storia del pensiero e dell’organizzazione del laicato cattolico: Toniolo fondò a Padova l’Unione Cattolica di Studi Sociali, collaborò con l’Opera dei Congressi, riorganizzò l’Azione Cattolica, promosse la prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, creò la «Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie» e, nel 1894, formulò il primo programma politico cristiano democratico, il «Programma dei cattolici di fronte al socialismo». Fu pure tra i fondatori della FUCI e a lui si deve la prima idea di quella che sarebbe diventata l’Università Cattolica. D’altra parte è anche lunga e importante la serie delle sue pubblicazioni, che rispecchiano l’eccezionale vastità e fecondità del suo lavoro di ricerca e riflessione.

Questo agile profilo biografico curato da Oreste Bazzichi delinea efficacemente la parabola di un uomo che ha saputo coniugare fede e vita professionale, partecipazione religiosa e attività laicale, rigore scientifico e solidarietà, impegno sociale e vita spirituale.

 

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L’Economista di Dio. Giuseppe Toniolo

Il volume affronta e ricostruisce con attenzione tutti gli aspetti della ricchissima esperienza umana e cristiana di Toniolo: la famiglia e l’università, l’impegno politico e sociale, la sua opera di studioso e di uomo di cultura, il suo impegno ecclesiale.

È stato grazie al suo quotidiano operare in questi diversi ambiti, in piena armonia con il Vangelo e con la vita della Chiesa, che egli è oggi presentato come un modello di santità laicale. La sua beatificazione rappresenta il riconoscimento di una vita ispirata alla fede in Cristo, vissuta come la sola via per un’autentica realizzazione della persona. Correda il testo una ricca antologia.

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Per una società di santi

Toniolo ha avuto un grande ruolo nella Chiesa e nella società del suo tempo, a cavallo tra Ottocento e Novecento; conoscere la sua vita e il suo pensiero, lasciarsi sfidare dalle idee e dalle iniziative da lui messe in campo è utile stimolo ancora oggi per chi vuol concretizzare da cattolico la propria testimonianza civile nel Paese. La preziosa biografia è arricchita da un DVD (durata 90 min) che presenta, con immagini d’epoca, la vita del beato Giuseppe Toniolo integrato da un filmato girato in occasione del rito della reposizione delle reliquie del beato a Pieve di Soligo (TV) il 7 ottobre 2011, con testimonianze della comunità e del suo territorio di origine.

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Cercate prima il Regno di Dio. In preghiera con Giuseppe Toniolo

Il libro propone 12 schemi di preghiera per gruppi di giovani, adulti, lavoratori, studenti, famiglie… Ogni schema ha un riferimento essenziale alla Parola a cui segue un passo dagli scritti di Giuseppe Toniolo. Ogni incontro è introdotto dalla preghiera per la sua beatificazione e si conclude con la lettura del Testamento o della testimonianza di padre Gemelli sulla morte del Toniolo.
Viene poi suggerita una novena da celebrarsi in onore del Beato e per chiedere, tramite la sua intercessione, grazie al Signore della vita.

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Vita di Giuseppe Toniolo

Dalla profonda amicizia che legava l’autrice, scrittrice e giornalista veronese, al professor Giuseppe Toniolo, nasce questo libro che, pur senza pretesa scientifica, presenta la figura dell’economista e sociologo veneto in modo avvincente, così da farne intuire la grande umanità. Da queste pagine emergono episodi significativi della vita del “maestro”: il suo legame dolcissimo con la famiglia, l’amore per lo studio e la scienza, soprattutto nella sua dimensione spirituale, che dà sapore e valore alla sua storia.

Pagine da assaporare, dunque, aperte alla prospettiva di una puntuale documentazione di quanto è annotato semplicemente come inedito. Ma non poteva che essere così, nel tempo della stesura.

 

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LE SUE PAROLE

 

 

Oh! Mio Gesù – morto e risorto per me …

Sabato santo, 24 aprile 1886. – Alla vostra santa presenza augustissima, o mio Dio, in questo giorno solenne, dopo avere umilissimamente invocato il vostro adorabile nome ed offerto all’eterno Padre la passione e i meriti di Gesù in croce, (…)  rinnovo tutte le promesse battesimali  (…) Oh mio Gesù morto sulla croce fra le più profonde umiliazioni, fra i patimenti fisici d’ogni guisa, fra le sofferenze morali più acerbe, degnatevi di ascoltare le mie povere dichiarazioni.
Voglio esercitarmi:  nella umiltà profonda, (…) nella obbedienza, (…) e nella pazienza, (…)nell’abnegazione di spirito, (…) affinché io viva abbandonato al vostro amore. (…)  Oh mio Gesù morto per me! Fate che io muoia a me stesso, per risorgere con voi.

6 aprile 1890. Pasqua. – Oh! Mio Gesù – morto e risorto per me –  (…) Oh! Pietà Gesù mio, per i dolori ed allegrezze di Giuseppe e di Maria, per la vostra vita umile, laboriosa, paziente, per la generosissima vostra passione, per l’obbedientissima vostra morte, infine per la vostra resurrezione!  (…) Avvalorate i proponimenti miei, non punto appoggiati alle mie forze naturali, bensì interamente alla vostra grazia, io ve ne prego umilissimamente, fiduciosissimamente, con perfetto abbandono. Perocché oggi io voglio per voi, e per la santa vostra gloria – essere obbedientissimo alla vostra legge, ai vostri superiori, alle vostre aspirazioni – prontamente, ciecamente, con intima uniformità, con perseveranza, a qualunque costo! (…)  Fate ciò che voi volete, quanto volete, come volete; io non desidero altro, ma questo desidero vivamente, illimitatamente, risolutamente: in manus tuas, Domine, commendo spiritum meum. In te Domine speravi non confundar in aeternum.  Oh! Per mezzo di questa morte io risorgerò con voi. Ma questo sarà un miracolo o Signore, la cui lode fin d’ora tributo a voi, per ripeterla nell’eternità. A me nulla, a voi tutto!Il dovere della solidarietà umana
Al di sopra degli stessi legittimi beni ed interessi delle singole nazioni e Stati vi è una nota inscindibile che tutti li coordina ad unità, vale a dire il dovere della solidarietà umana, con l’interesse di cooperare tutti armonicamente, con eguale, libera e meritoria emulazione, al comune incivilimento.

dalla Lettera al figlio Antonio
In Dio sappi ricercare e vedere e gustare sempre le gioie della futura famiglia, e progressi delle tue indagini scientifiche e lo scioglimento delle questioni sociali; e le previsioni della futura democrazia, e la rivendicazione della patria e della sua grandezza, e il progresso della civiltà per mezzo della Chiesa; tutto ciò che forma (io lo so e ne godo) il nostro comune ideale.

Fìat voluntas tua
Oh mio Dio! Dunque la conoscenza e l’adempimento della vostra volontà è il fine della nostra vita quaggiù, è il compendio di tutti i nostri doveri; è l’obbiettivo e il termine dì ogni giustizia di ogni perfezione; è l’argomento d’ogni nostra gloria e d’ogni nostra felicità. Oh! Mio Dio, lasciate dunque che io vi faccia una preghiera che tutte le altre riassume, la preghiera che voi mio sovrano, mio padre, mio maestro, mi avete insegnato: fìat, fìat voluntas tua!
Oh! Sapientissima, o sovrana, o benignissima, o dolcissima volontà del mio Dio, quanto meritate di essere ricercata con semplicità di cuore, con fervore di desideri, con slancio di affetti, ricevuta e custodita con umiltà e gratitudine, eseguita con diligenza, generosità, instancabile operosità e perseveranza. Oh, in ciò consiste il dovere e la virtù della carità: perché che cosa è amore, fuorché l’aderire della volontà dell’amante alla volontà dell’amato, sicché di essi due per mezzo della volontà si effettui una ineffabile unione?

L’ineffabile unione
Che cosa è amore fuorché l’aderire della volontà dell’amante alla volontà dell’amato, sicché di essi due per mezzo della volontà si effettui una ineffabile unione?

La vita interiore
Invano l’azione esteriore torna ordinata e feconda (giusta i disegni della Provvidenza) senza che la preceda e accompagni costantemente la vita interiore, l’esercizio cioè delle virtù intime nella quotidiana riforma di sé.

Economia e utile personale
Questi ed altri sentimenti, i quali collo spirito di interesse personale hanno una medesima radice nell’animo nostro, siccome influiscono necessariamente sull’intera operosità dell’uomo, così si ripercuotono sopra ogni fatto economico sociale, il quale pertanto dee considerarsi come la risultante di un fascio di forze componenti, nel cui conserto l’utile personale agisce sotto l’influenza modificatrice di tutte le altre cause impulsive.

Discepoli amici
…aver massima sollecitudine dei miei discepoli, trattandoli come sacro deposito, come amici del mio cuore, da dirigere nelle vie del Signore. Non lasciarmi guidare nelle mie azioni o nel mio contegno verso di loro da alcun motivo di amor proprio, ma solo dalla carità e dalla gloria di Dio.

Crisi della civiltà
… la necessità e l’urgenza che anche all’odierna massima crisi della civiltà e alle sue catastrofi si apprestino tali e più efficaci ordinamenti e rimedi, mercé la sostituzione del diritto allo spadroneggiare della forza; facendone applicazione a migliore risoluzione dei problemi che suscitarono l’odierno conflitto mondiale, additando gli indirizzi, mezzi, organi e sanzioni di sistemazione o di perfezionamenti futuri.

 

Via Crucis del mondo del lavoro con citazione del beato
a cura delle Acli Provinciali di Pisa
in collaborazione con l’ufficio di Pastorale Sociale
dell’Arcidiocesi di Pisa

SU DI LUI

Benedetto XVI
Cari amici dell’Azione Cattolica Italiana, nel cammino che avete davanti non siete soli: vi accompagnano i vostri santi. Altre figure ancora hanno avuto ruoli significativi nella vostra Associazione: penso ad esempio, tra gli altri, ad un Giuseppe Toniolo e ad una Armida Barelli. Stimolati da questi esempi di cristianesimo vissuto, voi avete intrapreso un anno straordinario, un anno che potremmo qualificare della santità, nel quale vi impegnate a tradurre nella vita concreta gli insegnamenti del Vangelo. (4 maggio 2008)


La figlia Teresa
Tutte le domeniche – ricorda la figlia Teresa – tornati da Messa, ci riuniva nel suo studio ed anche le persone di servizio dovevano venire ad ascoltare la spiegazione del Vangelo. Tutte le mattine facevamo, dopo ritornati da Messa, la colazione e, prima di dividerci, ci leggeva una breve meditazione che ci desse il pensiero per tutto il giorno. Alle sei della sera dovevamo tutti ritirarci in camera per fare un’ora di raccoglimento e di studio; papà ne avreb­be sofferto se non l’avessimo fatto, ed era solito ripeterci: per carità non vi dissipate.