Toniolo. A Trieste, il nostro “fratello maggiore”

A Trieste c’è anche lui, il nostro “fratello maggiore”. C’è a buon diritto, visto che le Settimane sociali dei cattolici se l’è inventate lui: il beato Giuseppe Toniolo. Chi vuole può incontralo, venirlo a salutare o conoscere, allo stand Ac presso il Villaggio delle Buone Pratiche in Piazza della Borsa. Una mostra allestita sul posto e una selezione di libri dell’Editrice Ave a lui dedicati aiuteranno ad approfondirne la conoscenza.

La verità è che a più di cento anni dalla sua morte (7 ottobre 1918), la grandezza del beato Giuseppe Toniolo appare più nitida che mai.
Nasce a Treviso nel 1845. Studi medi a Venezia, a Padova quelli universitari. Nella stessa università comincia, nel 1873, il suo insegnamento con una tesi allora (e oggi) controcorrente: L’elemento etico come fattore intrinseco delle leggi economiche.
Splendida figura di educatore. Padre e sposo, ebbe sette figli. Fu, la sua famiglia, chiesa domestica, dove la dolcezza degli affetti si nutriva del calore della fede.

Nel clima culturale del suo tempo s’impegnò perché i cattolici fossero presenti nella società civile anche attraverso nuove forme associative: il 29 giugno 1867 nasce la “Società della Gioventù Cattolica Italiana”, primo nucleo di quello che diventerà l’Azione cattolica.
Al tempo dell’Opera dei Congressi divenne un protagonista del movimento cattolico. Avrà poi un ruolo speciale come Presidente dell’Unione Popolare, negli anni in cui l’organizzazione dei cattolici italiani fu “riconfigurata” da san Pio X.

L’Azione cattolica può considerarlo non solo uno dei suoi “santi”, ma uno dei suoi “profeti”. Egli seppe vedere lontano. Guardando la fisionomia dell’odierna società, le sue analisi sanno di attualità, fatte le debite distinzioni storiche.

Mise in guardia contro il processo disgregativo di valori, relazioni e solidarietà, che già allora insidiava il buon ordine sociale. Il suo pensiero e le sue iniziative si pongono come una risposta a questa crisi epocale. Gettò luce sulle dinamiche di un’economia liberale che, funzionale a un’industrializzazione selvaggia avida di forza lavoro, finiva per frammentare il mondo operaio, sciogliendone i vincoli più naturali – dalla famiglia alle organizzazioni di categoria – favorendo così quell’individualismo che ha portato oggi alla “tristezza individualista” denunciata da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium.

Al tempo stesso comprese che l’alternativa socialista sarebbe stato un rimedio peggiore del male. Egli fu, a tutto tondo, l’uomo della dottrina sociale della Chiesa, vero apostolo della Rerum Novarum.

Si impegnò perché la carità facesse un salto di qualità, diventando una carità illuminata, progettuale, capace di andare alla radice dei problemi. Non potendo allora declinare tutto ciò in termini politici – per il divieto contingente legato alla “questione romana” – la sua visione si sviluppò sul terreno prepolitico, in attesa dei tempi della politica. Di qui le sue iniziative: L’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e la Rivista Internazionale di Scienze Sociali e Discipline Ausiliarie.

Nel 1907 introdusse in Italia le Settimane sociali. Occupandosi della risposta solidaristica alla crisi sociale, si preoccupò di definire l’assetto normale e fisiologico della società. Fu, la sua, una visione della “democrazia” cristianamente intesa. La sfida decisiva si giocava, a suo modo di vedere, a livello culturale. Di qui le sue iniziative per un impegno serio dei cattolici sul versante della cultura.

Nacque così la Società Cattolica Italiana per gli Studi Scientifici (1899), premessa della futura Università Cattolica. Il suo “canto del cigno”, sullo sfondo delle macerie belliche della Prima guerra mondiale, fu la proposta di un Istituto di diritto internazionale a servizio della pace. Sogno che ancora oggi vive e opera con il nome Istituto di Diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”.

Uomo di impegno e di speranza. Vera spiritualità laicale: lievito di Vangelo nel mondo. Per il beato Giuseppe Toniolo era decisivo l’impegno spirituale. «Farmi santo» è il proposito che emerge dal suo diario. Il suo auspicio: una santità diffusa, santità di famiglia e di popolo. Scrisse: «Chi porterà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi».

 

Articolo sul sito Azione Cattolica Italiana 

Beato Giuseppe Toniolo alla 50a Settimana Sociale del Cattolici italiani

In occasione della 50a Settimana Sociale del Cattolici italiani che si sta svolgendo a Trieste (3-7 luglio 2024), il Comitato di canonizzazione del Beato Giuseppe Toniolo (che ha come parti attrici l’Azione Cattolica Italiana, FUCI e Istituto Toniolo di Studi superiori), ha curato due pannelli esposti all’ ingresso della Sala congressi dove si riuniscono i delegati per ricordare il Beato Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane sociali.

 

Nello spazio dedicato alle Buone Pratiche, la Casa Editrice AVE è presente con un banco libri con uno spazio dedicato al Beato Giuseppe Toniolo; l’Azione Cattolica Italiana (ACI) e la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) espongono una mostra sul Beato Toniolo.

La pace, unica soluzione possibile

Ascoltare la voce di coloro che hanno vissuto esperienze concrete di costruzione di pace, ci riconduce alla consapevolezza che la pace è sempre possibile, anche nelle circostanze più avverse.

L’auditorium G. Toniolo di Pisa si prepara ad accogliere il prossimo 11 maggio 2024, dalle 9.30 alle 12.00, un evento di grande rilevanza. Titolo dell’incontro “La pace, unica soluzione possibile“, un’importante occasione di confronto tra attivisti ed esperti impegnati a costruire la pace in varie parti del mondo dal Libano alla Colombia, dal Medio Oriente all’Ucraina.

Il benvenuto sarà affidato a Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, seguito da Andrea Maestrelli, Presidente della Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, che si interrogherà sulla pace come unica via perseguibile. L’incontro proseguirà poi con Carlo Cefaloni del Movimento dei Focolari Italia e Severino Dianich, docente emerito alla Facoltà Teologica di Firenze, che affronterà, da un punto di vista teologico, la centralità della pace nel Credo dei cristiani.

Sul fronte delle esperienze dirette, la giornata prevede interventi brevi, ma intensi da parte di Gala IvkovicMartina PignattiMichele ZanzucchiSonia PaoneSimone Siliani, Alberto Capannini, Cinzia Guaita Arnaldo Scarpa: ognuno di loro condividerà scelte, esperienze e percorsi di pace portati avanti in numerosi contesti dalla finanza ai tanti (troppi) teatri di guerra nel mondo.

Un evento a cui la Fondazione Toniolo tiene particolarmente proprio perché risultato di una collaborazione tra tante importanti organizzazioni a livello nazionale tra cui Rondine Cittadella della Pace, Operazione Colomba Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte per, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, la Fondazione Finanza etica, l’Università di Pisa e Warfree-Liberu dae sa gherra. L’incontro è stato concepito come un momento di dialogo e ispirazione, volto a coinvolgere l’intera comunità nella riflessione sulla pace, non solo come un ideale da perseguire, ma come unica e fondamentale soluzione concreta di futuro.

Al temine della mattina ci sarà la possibilità di aderire alla Marcia per la Pace che partirà lo stesso 11 maggio alle ore 15 da Largo Shelley a San Giuliano Terme per arrivare a Pisa in Piazza San Paolo a Ripa d’Arno.

Di seguito la registrazione dell’incontro:

 

notizia dal sito fondazioneoperatoniolo.it