CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO

COMUNICATO STAMPA

Conferenza stampa a Pieve di Soligo alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre

CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO                                

Coralità di presenze e sintonie sulla modernità del grande economista cattolico

Si sono ritrovati in tanti  alla conferenza stampa a Pieve di Soligo, appartenenti alla comunità ecclesiale e civile del territorio, alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre del grande economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo, beato dal 2012, nato a Treviso e sepolto nel Duomo della città del Quartier del Piave, su invito dell’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi. La Carta Toniolo –  presentata per la prima volta nell’occasione, articolata in dodici punti principali  che ribadiscono la pregnanza e la concretezza del pensiero e dell’azione dell’insigne professore trevigiano – è stato il manifesto condiviso che ha trovato l’adesione di importanti attori della Chiesa, della società e dell’economia di Marca, tutti impegnati con le loro organizzazioni negli ultimi dieci anni, in particolare, in un costante e proficuo rapporto di collaborazione con l’IBT pievigino.

“Oggi ribadiamo con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del Toniolo – si legge nella Carta Toniolo promossa e condivisa dall’Istituto Beato Toniolo –  icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti. E manifestiamo l’impegno, con l’incipit “Noi vogliamo”, a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità”. Dopo i saluti introduttivi dell’assessore Valentina Lucchetta, del presidente IBT Annalina Sartori e dell’arciprete pievigino monsignor Luigino Zago, ecco i titoli dei dodici punti della Carta Toniolo illustrata dal direttore scientifico IBT, Marco Zabotti: Pienezza di vita; Persona al centro; Sostegno alle famiglie; Centralità di scuola, cultura e formazione; Primato dell’etica in economia; Impresa e lavoro per tutti in sicurezza; Nuovo welfare aziendale e di comunità; Cooperazione nella modernità; Democrazia sociale e sussidiarietà; Corpi intermedi protagonisti; La pace bene necessario; Partecipazione al bene comune. Concorde sul manifesto tonioliano il delegato vescovile per la pastorale sociale della diocesi di Vittorio Veneto, don Andrea Forest, che ha sottolineato l’apporto eccezionale del beato Toniolo alla storia della dottrina sociale cristiana, mettendo in luce in particolare il valori espressi della persona e del bene comune. Pieno apprezzamento, totale sintonia e completa adesione ai principi,  alle tesi e agli orientamenti per l’attualità della Carta Toniolo sono arrivati negli interventi dei partecipanti al tavolo dei relatori, che hanno messo in luce il grande contributo del Toniolo all’elevazione delle popolazioni di Marca e alla tenuta del territorio tra fine ‘800 e inizi ‘900, e alla visione attuale di un’economia veramente umana dentro una democrazia di socialità e sussidiarietà: il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno Dolomiti, Mario Pozza; in rappresentanza del presidente di Banca Prealpi San Biagio, Carlo Antìga, Marta Sclip; la presidente della cooperativa Insieme Si Può, Raffaella Da Ros; il presidente di Latteria Soligo e di Confcooperative Belluno – Treviso, Lorenzo Brugnera; il segretario regionale Fai Cisl del Veneto, Andrea Zanin; il presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”, Alessandro Toffoli; il vice direttore di Coldiretti Treviso, Francesco Faraon; il presidente della Fondazione Capitale&Lavoro, Giuseppe Milan. Tutti gli intervenuti hanno avuto parole di elogio, soddisfazione e gratitudine per l’attività svolta in rete e in sinergia con l’Istituto Beato Toniolo, che ha visto realizzate negli anni tante  e significative iniziative culturali di animazione delle comunità cristiane e della società civile. A loro si è unito il cardinale pievigino Beniamino Stella, che ha fatto pervenire un messaggio, letto in sala: nel testo, il porporato ha sottolineato che “ i dodici punti tonioliani sono un riferimento programmatico di alto profilo e di grande spessore, che illumina il cammino orientato alla costruzione di una comunità umana più giusta e solidale, prendendo esempio proprio da una vita in pienezza come quella del Beato Toniolo, che tutti speriamo di vedere presto riconosciuto come Santo, venerato dalla Chiesa universale”.  Altri due passaggi importanti della conferenza stampa hanno riguardato da un lato la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo, sul tema “Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi  del beato Giuseppe Toniolo”, che avrà la cerimonia finale il prossimo 7 ottobre nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, e il grande successo del Festival “La Musica nel Sacro”, che dopo nove concerti con la Piccola Orchestra Veneta, diretta dal maestro Giancarlo Nadai, nelle chiese più belle del territorio UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene può vantare ottimi giudizi di critica per l’offerta musicale di alto livello e presenze record di 2500 persone in totale in questa fase. Da notare che il Festival – dopo gli appuntamenti di domenica 8, 15 e 22 settembre –  si concluderà il 20 ottobre a Pieve di Soligo in un grande evento corale e strumentale che ricorderà anche il primo secolo di vita del Duomo e i 70 anni dalla morte della pittrice e scultrice Marta Sammartini. Intanto, per la memoria liturgica del beato Toniolo – che  recupera la data del suo matrimonio con Maria Schiratti nell’allora chiesa arcipretale di Pieve di Soligo – mercoledì 4 settembre la concelebrazione eucaristica sarà presieduta nel Duomo pievigino alle ore 18.30 dal vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto, monsignor Martino Zagonel.

Comunicato Stampa

CARTA TONIOLO

CARTA TONIOLO

Nel giorno della memoria liturgica del beato Giuseppe Toniolo (1845-1918), verso la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo (7 ottobre 2024), guardando al 7 marzo 2025, ricorrenza del 180mo anniversario della nascita del grande sociologo ed economista cattolico (Treviso, 7 marzo 1845), riaffermiamo la straordinaria attualità del pensiero e dell’azione del docente trevigiano proclamato beato dalla Chiesa a Roma il 29 aprile 2012, dal 30 settembre 1940 sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo, città di origine della moglie Maria Schiratti. A Pieve di Soligo il beato Toniolo è sempre stato molto legato: qui si è sposato il 4 settembre 1878, ha vissuto periodi estivi nella casa di piazza Umberto I, è stato attivo nell’ambiente ecclesiale, economico e sociale di tutta l’area, ha voluto la sua ultima dimora terrena – perché così, diceva, “gli umili verranno a deporre un requiem sulla mia tomba” – ed è avvenuto il miracolo di una guarigione per sua intercessione riconosciuto da Papa Benedetto XVI nel 2011. Il comitato nazionale per la canonizzazione è presieduto dall’arcivescovo Domenico Sorrentino.

Dieci anni intensi di attività e di iniziative nel segno del Toniolo

Già per tutto il tempo della ripresa della causa nazionale e diocesana di beatificazione del servo di Dio Giuseppe Toniolo, fra l’ultimo quindicennio del secolo scorso e tutto il primo periodo del nuovo millennio, la città di Pieve di Soligo aveva ospitato importanti celebrazioni, convegni ed eventi  nell’ambito delle iniziative a carattere religioso, culturale e formativo poste in essere dalla diocesi di Vittorio Veneto per favorire la conoscenza e la devozione del Toniolo. In occasione della beatificazione e successivamente, a partire da un primo seminario della Fai Cisl del Veneto nel febbraio 2014, la comunità pievigina è stata punto di riferimento e sede per numerosi e qualificati appuntamenti promossi pure dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, culminati ad aprile 2024 nel nuovo convegno della Fai Cisl nazionale, giusto dieci anni dopo il primo del 2014.

Il valore del messaggio del Toniolo per il nostro tempo

Questa storia recente di un decennio di importanti attività vissute a Pieve di Soligo all’insegna della memoria del Toniolo e della verità dei suoi insegnamenti per l’attualità, soprattutto in campo economico e sociale, ci impegna a ribadire oggi con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del grande docente trevigiano. Nel momento in cui anche la Settimana Sociale dei cattolici in Italia, svoltasi a Trieste a luglio 2024, si è interrogata e ha cercato risposte operative al grande tema della partecipazione e della democrazia, possiamo guardare a Giuseppe  Toniolo – fondatore tra l’altro proprio delle Settimane Sociali a Pistoia nel 1907 – come icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti.

Una Carta per dire Toniolo al presente e al futuro

Sul modello del testo “Il programma sociale della democrazia cristiana”, scritto da Giuseppe Toniolo e apparso per la prima volta nel 1899 su “Il popolo italiano” – che poneva  in evidenza dodici punti di programma espressi nella chiarezza dell’affermazione “Noi vogliamo” – manifestiamo qui l’impegno a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità.

1)Pienezza di vita. Vogliamo riaffermare la bellezza di una cultura per la vita, in tutte le sue fasi,          in cui ciascuno realizzi la sua vocazione in pienezza, riformando continuamente se stesso per poter riformare al meglio la società, vincendo egoismi, iniquità, idolatrie del denaro e dell’economia senza volto e violenze che condannano  le persone all’isolamento, alla chiusura, alla paura e ai conflitti. Come ha fatto il Toniolo, lavoriamo per una società aperta, vitale, giusta e solidale.

2)Persona al centro. Vogliamo impegnarci per promuovere una cultura che ribadisca il primato della persona e della sua libertà e dignità, come valore fondamentale e irrinunciabile della nostra Costituzione e della democrazia in Italia e in Europa. Com’era nelle convinzioni profonde e nell’opera sviluppata dal Toniolo in tutta la sua vita, crediamo che la via della dottrina sociale cristiana, nata con il suo fondamentale apporto, sia modello attuale e concreto di bene comune.

3)Sostegno alle famiglie. Vogliamo che si attivino politiche familiari efficaci, convincenti e lungimiranti, per dare pieno sostegno e giusto valore al primo e fondamentale nucleo domestico posto alla base della società. La difesa e la promozione della famiglia, come luogo privilegiato di crescita, educazione e coesione sociale, erano nelle preoccupazioni del Toniolo, e oggi serve uno sforzo straordinario per favorire l’istituto familiare e il superamento dell’inverno demografico.

4)Centralità di scuola, cultura e formazione. Vogliamo che le dimensioni formative ed educative legate alle giovani generazioni occupino un posto centrale nell’agenda italiana, con investimenti di progetti, risorse e persone dedicati al primato della cultura e della conoscenza per garantire lo sviluppo del nostro Paese. Per il Toniolo, ispiratore dell’Università Cattolica, i giovani studenti erano la prima garanzia del futuro: in questo tempo vanno aiutati e incoraggiati con scelte coerenti.

5)Primato dell’etica in economia. Vogliamo assumere come decisivo e distintivo il magistero del Toniolo sul primato dell’etica in economia, come egli ebbe a porre in evidenza con la sua prima lezione del 5 dicembre 1873 all’Università di Padova. Solo questo convincimento basilare di un’economia veramente umana può generare visioni e pratiche rispettose della persona e del bene comune, in linea con gli insegnamenti della dottrina sociale cristiana e delle encicliche papali.

6)Impresa e lavoro per tutti in sicurezza. Vogliamo ribadire con forza il diritto e il dovere di ogni persona a concorrere allo sviluppo della società attraverso il lavoro, in tutte le sue forme, rispettato e giustamente retribuito, vissuto con l’adozione di tutte le misure di protezione e di sicurezza, mai svalutato o sfruttato, favorito dalle nuove tecnologie, libero, creativo, partecipativo e solidale. E’ stato il messaggio qualificante dell’intera vita del Toniolo, più che mai attuale per la nostra società.

7)Nuovo welfare aziendale e di comunità. Vogliamo confermare la necessità di uno sguardo nuovo sull’impresa come comunità di persone che mettono il proprio talento e la propria opera al servizio di un progetto di crescita e di sviluppo sostenibile. Su questa base, occorre rafforzare tutte le iniziative di welfare aziendale che puntano a migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, come fece il Toniolo, dentro la visione di un welfare di comunità efficiente per tutti.

8)Cooperazione nella modernità. Vogliamo rinnovare la nostra fiducia nel vasto mondo della cooperazione, che vide le sue origini grazie alle intuizioni e all’impegno del Toniolo. Presentando un assetto originale in campo economico improntato a principi di partecipazione, democrazia, efficienza e solidarietà, in linea con il dettato dell’articolo 45 della nostra Costituzione, esso concorre a migliore il pluralismo del sistema e la sua attenzione concreta alla vita delle persone.

9)Democrazia sociale e sussidiarietà. Vogliamo sostenere il ruolo decisivo  dei valori e degli assetti di una democrazia socialmente avanzata, come era nella visione del Toniolo, in cui tutte le forze culturali, civili ed economiche cooperano per il bene comune, prendendo a cuore le sorti dei più deboli e dei più fragili. E tutto questo avviene nell’ottica convinta della sussidiarietà nella società e nelle istituzioni, favorendo la partecipazione dal basso e nei livelli più vicini ai cittadini.

10)Corpi intermedi protagonisti. Vogliamo sottolineare l’attualità del modello sostenuto dal Toniolo di una società aperta alla presenza e attività dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia, che sono luoghi privilegiati per l’incontro, la formazione e la partecipazione. Associazioni, sindacati, rappresentanze culturali, professionali ed economiche, comunità ecclesiale e società civile   svolgono un compito insostituibile nel dare volto e sostanza alle dinamiche di una vera democrazia.

11)La pace bene necessario. Vogliamo fare nostra la forte aspirazione alla pace e alla cooperazione internazionale di Giuseppe Toniolo, che nel 1917 chiese a Benedetto XV la nascita di un apposito Istituto con queste finalità. Nel tempo drammatico che stiamo vivendo, in cui il mondo è segnato da aspri conflitti e da guerre sanguinose, non possiamo che rinnovare il nostro appello e la nostra convinta azione perché la pace si affermi come destino permanente per l’intera umanità.

12)Partecipazione al bene comune. Vogliamo rilanciare la necessità e l’urgenza di un impegno costruttivo, paziente e quotidiano per il bene comune, bene di tutti e di ciascuno, come ha fatto il Toniolo con la testimonianza di tutta la sua esistenza. Contro la sterile lamentazione, il rifugio nel privato, la sfiducia e l’astensionismo, va coltivata ancora e sempre l’idea della politica come “forma esigente di carità”, partecipata dal basso, in linea con i contenuti della Settimana Sociale di Trieste.

    Pieve di Soligo, 4 settembre 2024

 

CONFERENZA STAMPA – INVITO

Pieve di Soligo, martedì 3 settembre 2024 – ore 11.30. Sala consiliare sede municipale Palazzo Vaccari