Oh! Mio Gesù – morto e risorto per me …
Sabato santo, 24 aprile 1886. – Alla vostra santa presenza augustissima, o mio Dio, in questo giorno solenne, dopo avere umilissimamente invocato il vostro adorabile nome ed offerto all’eterno Padre la passione e i meriti di Gesù in croce, (…) rinnovo tutte le promesse battesimali (…) Oh mio Gesù morto sulla croce fra le più profonde umiliazioni, fra i patimenti fisici d’ogni guisa, fra le sofferenze morali più acerbe, degnatevi di ascoltare le mie povere dichiarazioni.
Voglio esercitarmi: nella umiltà profonda, (…) nella obbedienza, (…) e nella pazienza, (…)nell’abnegazione di spirito, (…) affinché io viva abbandonato al vostro amore. (…) Oh mio Gesù morto per me! Fate che io muoia a me stesso, per risorgere con voi.
6 aprile 1890. Pasqua. – Oh! Mio Gesù – morto e risorto per me – (…) Oh! Pietà Gesù mio, per i dolori ed allegrezze di Giuseppe e di Maria, per la vostra vita umile, laboriosa, paziente, per la generosissima vostra passione, per l’obbedientissima vostra morte, infine per la vostra resurrezione! (…) Avvalorate i proponimenti miei, non punto appoggiati alle mie forze naturali, bensì interamente alla vostra grazia, io ve ne prego umilissimamente, fiduciosissimamente, con perfetto abbandono. Perocché oggi io voglio per voi, e per la santa vostra gloria – essere obbedientissimo alla vostra legge, ai vostri superiori, alle vostre aspirazioni – prontamente, ciecamente, con intima uniformità, con perseveranza, a qualunque costo! (…) Fate ciò che voi volete, quanto volete, come volete; io non desidero altro, ma questo desidero vivamente, illimitatamente, risolutamente: in manus tuas, Domine, commendo spiritum meum. In te Domine speravi non confundar in aeternum. Oh! Per mezzo di questa morte io risorgerò con voi. Ma questo sarà un miracolo o Signore, la cui lode fin d’ora tributo a voi, per ripeterla nell’eternità. A me nulla, a voi tutto!Il dovere della solidarietà umana
Al di sopra degli stessi legittimi beni ed interessi delle singole nazioni e Stati vi è una nota inscindibile che tutti li coordina ad unità, vale a dire il dovere della solidarietà umana, con l’interesse di cooperare tutti armonicamente, con eguale, libera e meritoria emulazione, al comune incivilimento.
dalla Lettera al figlio Antonio
In Dio sappi ricercare e vedere e gustare sempre le gioie della futura famiglia, e progressi delle tue indagini scientifiche e lo scioglimento delle questioni sociali; e le previsioni della futura democrazia, e la rivendicazione della patria e della sua grandezza, e il progresso della civiltà per mezzo della Chiesa; tutto ciò che forma (io lo so e ne godo) il nostro comune ideale.
Fìat voluntas tua
Oh mio Dio! Dunque la conoscenza e l’adempimento della vostra volontà è il fine della nostra vita quaggiù, è il compendio di tutti i nostri doveri; è l’obbiettivo e il termine dì ogni giustizia di ogni perfezione; è l’argomento d’ogni nostra gloria e d’ogni nostra felicità. Oh! Mio Dio, lasciate dunque che io vi faccia una preghiera che tutte le altre riassume, la preghiera che voi mio sovrano, mio padre, mio maestro, mi avete insegnato: fìat, fìat voluntas tua!
Oh! Sapientissima, o sovrana, o benignissima, o dolcissima volontà del mio Dio, quanto meritate di essere ricercata con semplicità di cuore, con fervore di desideri, con slancio di affetti, ricevuta e custodita con umiltà e gratitudine, eseguita con diligenza, generosità, instancabile operosità e perseveranza. Oh, in ciò consiste il dovere e la virtù della carità: perché che cosa è amore, fuorché l’aderire della volontà dell’amante alla volontà dell’amato, sicché di essi due per mezzo della volontà si effettui una ineffabile unione?
L’ineffabile unione
Che cosa è amore fuorché l’aderire della volontà dell’amante alla volontà dell’amato, sicché di essi due per mezzo della volontà si effettui una ineffabile unione?
La vita interiore
Invano l’azione esteriore torna ordinata e feconda (giusta i disegni della Provvidenza) senza che la preceda e accompagni costantemente la vita interiore, l’esercizio cioè delle virtù intime nella quotidiana riforma di sé.
Economia e utile personale
Questi ed altri sentimenti, i quali collo spirito di interesse personale hanno una medesima radice nell’animo nostro, siccome influiscono necessariamente sull’intera operosità dell’uomo, così si ripercuotono sopra ogni fatto economico sociale, il quale pertanto dee considerarsi come la risultante di un fascio di forze componenti, nel cui conserto l’utile personale agisce sotto l’influenza modificatrice di tutte le altre cause impulsive.
Discepoli amici
…aver massima sollecitudine dei miei discepoli, trattandoli come sacro deposito, come amici del mio cuore, da dirigere nelle vie del Signore. Non lasciarmi guidare nelle mie azioni o nel mio contegno verso di loro da alcun motivo di amor proprio, ma solo dalla carità e dalla gloria di Dio.
Crisi della civiltà
… la necessità e l’urgenza che anche all’odierna massima crisi della civiltà e alle sue catastrofi si apprestino tali e più efficaci ordinamenti e rimedi, mercé la sostituzione del diritto allo spadroneggiare della forza; facendone applicazione a migliore risoluzione dei problemi che suscitarono l’odierno conflitto mondiale, additando gli indirizzi, mezzi, organi e sanzioni di sistemazione o di perfezionamenti futuri.
Via Crucis del mondo del lavoro con citazione del beato
a cura delle Acli Provinciali di Pisa
in collaborazione con l’ufficio di Pastorale Sociale
dell’Arcidiocesi di Pisa