PREMIO GIUSEPPE TONIOLO 2024

COMUNICATO STAMPA
PREMIO GIUSEPPE TONIOLO 2024
Premio nazionale Pensiero a Gianluigi De Palo
I VOLTI E LE STORIE DI BENE COMUNE DANNO LUCE AL PREMIO GIUSEPPE
TONIOLO 2024

Nelle altre sezioni premi a Roberto Franceschet, Emma Della Libera e Associazione Aliestese

Nella serata del Premio Giuseppe Toniolo 2024 brillano le luci del dono di sé e dell’impegno per gli altri, della solidarietà, della volontà di realizzare una società migliore, della capacità di generare dal basso innovazione, fiducia e speranza, in linea con il tema della nona edizione dell’evento svoltosi il 7 ottobre sera nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo: “Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi del beato Giuseppe Toniolo”.
In una sala gremita e attenta, l’attuale direttore generale della Fondazione Angelini di Roma, Gianluigi De Palo, già presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, oggi presidente della Fondazione per la Natalità e coordinatore di Immischiati, il progetto per la promozione fra i giovani della dottrina sociale cristiana in maniera non convenzionale, è stato insignito del Premio Giuseppe Toniolo per la sezione nazionale “Pensiero”, proprio in virtù di questo suo lungo e fecondo impegno in campo ecclesiale e sociale. “Ponendo al centro il primato della persona, la vitalità della famiglia e il dono inestimabile dei figli per il presente e il futuro dell’intera comunità – è stato letto in sala nelle motivazioni del premio, offerto da Banca Prealpi San Biagio – con la sua preziosa opera culturale, ispirata ai valori dell’umanesimo cristiano, De Palo ha saputo dare slancio e prospettive all’idea che la buona politica si genera dal basso, in rete e con protagonisti convinti e credibili, alimentando nel sociale i temi di
una democrazia solida, matura e davvero casa di tutti”.
Lo ha ribadito lo stesso De Palo nell’intervista sul palco con Marco Zabotti, direttore scientifico IBT : egli ha rilanciato l’appello alle istituzioni e all’intera comunità “per ridare speranza al futuro dell’Italia, oggi attraversata da un inverno demografico molto preoccupante, con il sostegno alle giovani coppie per la vita delle famiglie e la ripresa della natalità, per le quali al momento non si stanno ricercando soluzioni adeguate ed efficaci”. “Sono profondamente riconoscente per questo prestigioso Premio Toniolo a me attribuito – ha concluso De Palo – e l’accolgo felice nel segno della gratitudine per tutti i doni che ho ricevuto nella mia vita di uomo e di credente”. Sempre Banca Prealpi San Biagio ha offerto il Premio Giuseppe Toniolo per la sezione “Azione & Testimoni”, assegnato a Roberto Franceschet, presidente del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, ideatore, coordinatore e oggi supervisore organizzativo dell’iniziativa “Frutto di un Sostegno Sociale”, che dal 2001, nella seconda domenica di novembre, dà vita alla distribuzione delle cassette di mele biologiche in 220 piazze di 75 comuni della Marca Trevigiana, avendo ormai raccolto quasi due milioni di euro devoluti alla Fondazione “Il Nostro Domani”, che accoglie persone con disabilità in case alloggio, gruppi appartamento e co-housing del territorio provinciale, grazie a un lavoro importante e significativo in rete di 160 associazioni e 800 volontari. Con lui sul palco anche la coordinatrice dell’iniziativa, Maria Elena Filippi, e il rappresentante della Fondazione, Udino Buso. Per De Palo e Franceschet anche gli omaggi di Prosecco DOCG della Cantina Colli del Soligo di Pieve di Soligo.
Al presidente di Banca Prealpi San Biagio, Carlo Antiga, rappresentato alle premiazioni dalla
direttrice della filiale pievigina, Sonia Antoniazzi, nell’anno del 130mo di fondazione dell’Istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo, è andato l’attestato di riconoscenza IBT per il convinto e concreto sostegno in sinergia ai percorsi di animazione culturale nella diocesi vittoriese.
Come tradizione dalla prima edizione, è stata invece la Città di Pieve di Soligo, rappresentata nell’occasione dall’assessore alla cultura Eleonora Sech, a donare i riconoscimenti per la sezione Giovani, attributi rispettivamente a Emma Della Libera e all’Associazione Aliestese. Il premio alla giovane Della Libera, laureata residente nel comune di Carbonera, affetta dalla Atassia di Friedreich, è stato ritirato dai genitori Annalisa e Italo Della Libera, fondatori con lei dell’associazione “OGNI GIORNO – Per Emma”, da diversi anni impegnata in ambito sociale e scientifico a favore di tutti coloro che, in Italia e nel mondo, sono colpiti da questa malattia. Parole
grate di alto valore e significato, nel segno del bene per gli altri, sono state espresse sul palco da mamma Annalisa, dopo che un video aveva ripercorso anche il ruolo importante di cura e riabilitazione svolto dall’Istituto Scientifico Medea de La Nostra Famiglia. A rappresentare il Comune di Carbonera l’assessore Maurizio Criveller.
Coinvolgente ed entusiasta la partecipazione del folto gruppo di giovani dell’associazione Aliestese di Vittorio Veneto, che interpretando noti brani dei loro musical di successo hanno introdotto e concluso con gioia e vivacità la serata: con 120 soci di tre generazioni, come è stato letto nelle motivazioni – il sodalizio “testimonia la bellezza dello stare e agire bene insieme e s’impegna per una società migliore nel segno dell’accoglienza, della cultura, delle arti e della comunicazione”.
Premiati sul palco il presidente Andrea Fiorot, che si è rivolto al pubblico con gioia e gratitudine, la direttrice artistica Alessandra Zandanel e altri giovani del direttivo, presente con loro la sindaco di Vittorio Veneto, Mirella Balliana.
Nel suo intervento conclusivo il Vescovo Corrado Pizziolo – che in precedenza aveva presieduto la concelebrazione eucaristica nel Duomo pievigino in onore del beato Giuseppe Toniolo nel giorno anniversario della morte – ha messo in evidenza gli esempi di bene valorizzati al Premio Toniolo, “motivo di fiducia e di speranza per l’intera comunità anche in vista del Giubileo 2025”.
La cerimonia finale, presentata da Elisa Nadai, era iniziata con i saluti della presidente dell’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi, Annalina Sartori, della stessa assessore Sech, e di don Andrea Forest, delegato vescovile per la pastorale sociale, che in principio ha tracciato un report della recente Settimana Sociale di Trieste e alla fine ha illustrato il tema generale del Premio 2025, che sarà: “La vita in pienezza, sull’esempio di Giuseppe Toniolo, per essere dono al prossimo e pellegrini di speranza nella società del nostro tempo”. Nutrite le delegazioni di realtà ecclesiali, culturali e sociali del territorio presenti alla serata, che ha coinvolto nelle premiazioni tutti i soggetti organizzatori del Premio: l’Istituto Beato Toniolo, la Diocesi, la Pastorale Sociale, la parrocchia del Duomo, con l’arciprete monsignor Luigino Zago, e l’Azione Cattolica vittoriese, con i vice presidenti Valerio De Rosso e Sara Gasponi.

 

Associazione Aliestese

Banca Prealpi San Biagio

Emma Della Libera

Roberto Franceschet

Gianluigi De Palo

Vescovo Corrado Pizziolo

 

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CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO

COMUNICATO STAMPA

Conferenza stampa a Pieve di Soligo alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre

CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO                                

Coralità di presenze e sintonie sulla modernità del grande economista cattolico

Si sono ritrovati in tanti  alla conferenza stampa a Pieve di Soligo, appartenenti alla comunità ecclesiale e civile del territorio, alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre del grande economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo, beato dal 2012, nato a Treviso e sepolto nel Duomo della città del Quartier del Piave, su invito dell’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi. La Carta Toniolo –  presentata per la prima volta nell’occasione, articolata in dodici punti principali  che ribadiscono la pregnanza e la concretezza del pensiero e dell’azione dell’insigne professore trevigiano – è stato il manifesto condiviso che ha trovato l’adesione di importanti attori della Chiesa, della società e dell’economia di Marca, tutti impegnati con le loro organizzazioni negli ultimi dieci anni, in particolare, in un costante e proficuo rapporto di collaborazione con l’IBT pievigino.

“Oggi ribadiamo con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del Toniolo – si legge nella Carta Toniolo promossa e condivisa dall’Istituto Beato Toniolo –  icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti. E manifestiamo l’impegno, con l’incipit “Noi vogliamo”, a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità”. Dopo i saluti introduttivi dell’assessore Valentina Lucchetta, del presidente IBT Annalina Sartori e dell’arciprete pievigino monsignor Luigino Zago, ecco i titoli dei dodici punti della Carta Toniolo illustrata dal direttore scientifico IBT, Marco Zabotti: Pienezza di vita; Persona al centro; Sostegno alle famiglie; Centralità di scuola, cultura e formazione; Primato dell’etica in economia; Impresa e lavoro per tutti in sicurezza; Nuovo welfare aziendale e di comunità; Cooperazione nella modernità; Democrazia sociale e sussidiarietà; Corpi intermedi protagonisti; La pace bene necessario; Partecipazione al bene comune. Concorde sul manifesto tonioliano il delegato vescovile per la pastorale sociale della diocesi di Vittorio Veneto, don Andrea Forest, che ha sottolineato l’apporto eccezionale del beato Toniolo alla storia della dottrina sociale cristiana, mettendo in luce in particolare il valori espressi della persona e del bene comune. Pieno apprezzamento, totale sintonia e completa adesione ai principi,  alle tesi e agli orientamenti per l’attualità della Carta Toniolo sono arrivati negli interventi dei partecipanti al tavolo dei relatori, che hanno messo in luce il grande contributo del Toniolo all’elevazione delle popolazioni di Marca e alla tenuta del territorio tra fine ‘800 e inizi ‘900, e alla visione attuale di un’economia veramente umana dentro una democrazia di socialità e sussidiarietà: il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno Dolomiti, Mario Pozza; in rappresentanza del presidente di Banca Prealpi San Biagio, Carlo Antìga, Marta Sclip; la presidente della cooperativa Insieme Si Può, Raffaella Da Ros; il presidente di Latteria Soligo e di Confcooperative Belluno – Treviso, Lorenzo Brugnera; il segretario regionale Fai Cisl del Veneto, Andrea Zanin; il presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”, Alessandro Toffoli; il vice direttore di Coldiretti Treviso, Francesco Faraon; il presidente della Fondazione Capitale&Lavoro, Giuseppe Milan. Tutti gli intervenuti hanno avuto parole di elogio, soddisfazione e gratitudine per l’attività svolta in rete e in sinergia con l’Istituto Beato Toniolo, che ha visto realizzate negli anni tante  e significative iniziative culturali di animazione delle comunità cristiane e della società civile. A loro si è unito il cardinale pievigino Beniamino Stella, che ha fatto pervenire un messaggio, letto in sala: nel testo, il porporato ha sottolineato che “ i dodici punti tonioliani sono un riferimento programmatico di alto profilo e di grande spessore, che illumina il cammino orientato alla costruzione di una comunità umana più giusta e solidale, prendendo esempio proprio da una vita in pienezza come quella del Beato Toniolo, che tutti speriamo di vedere presto riconosciuto come Santo, venerato dalla Chiesa universale”.  Altri due passaggi importanti della conferenza stampa hanno riguardato da un lato la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo, sul tema “Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi  del beato Giuseppe Toniolo”, che avrà la cerimonia finale il prossimo 7 ottobre nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, e il grande successo del Festival “La Musica nel Sacro”, che dopo nove concerti con la Piccola Orchestra Veneta, diretta dal maestro Giancarlo Nadai, nelle chiese più belle del territorio UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene può vantare ottimi giudizi di critica per l’offerta musicale di alto livello e presenze record di 2500 persone in totale in questa fase. Da notare che il Festival – dopo gli appuntamenti di domenica 8, 15 e 22 settembre –  si concluderà il 20 ottobre a Pieve di Soligo in un grande evento corale e strumentale che ricorderà anche il primo secolo di vita del Duomo e i 70 anni dalla morte della pittrice e scultrice Marta Sammartini. Intanto, per la memoria liturgica del beato Toniolo – che  recupera la data del suo matrimonio con Maria Schiratti nell’allora chiesa arcipretale di Pieve di Soligo – mercoledì 4 settembre la concelebrazione eucaristica sarà presieduta nel Duomo pievigino alle ore 18.30 dal vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto, monsignor Martino Zagonel.

Comunicato Stampa

CARTA TONIOLO

CARTA TONIOLO

Nel giorno della memoria liturgica del beato Giuseppe Toniolo (1845-1918), verso la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo (7 ottobre 2024), guardando al 7 marzo 2025, ricorrenza del 180mo anniversario della nascita del grande sociologo ed economista cattolico (Treviso, 7 marzo 1845), riaffermiamo la straordinaria attualità del pensiero e dell’azione del docente trevigiano proclamato beato dalla Chiesa a Roma il 29 aprile 2012, dal 30 settembre 1940 sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo, città di origine della moglie Maria Schiratti. A Pieve di Soligo il beato Toniolo è sempre stato molto legato: qui si è sposato il 4 settembre 1878, ha vissuto periodi estivi nella casa di piazza Umberto I, è stato attivo nell’ambiente ecclesiale, economico e sociale di tutta l’area, ha voluto la sua ultima dimora terrena – perché così, diceva, “gli umili verranno a deporre un requiem sulla mia tomba” – ed è avvenuto il miracolo di una guarigione per sua intercessione riconosciuto da Papa Benedetto XVI nel 2011. Il comitato nazionale per la canonizzazione è presieduto dall’arcivescovo Domenico Sorrentino.

Dieci anni intensi di attività e di iniziative nel segno del Toniolo

Già per tutto il tempo della ripresa della causa nazionale e diocesana di beatificazione del servo di Dio Giuseppe Toniolo, fra l’ultimo quindicennio del secolo scorso e tutto il primo periodo del nuovo millennio, la città di Pieve di Soligo aveva ospitato importanti celebrazioni, convegni ed eventi  nell’ambito delle iniziative a carattere religioso, culturale e formativo poste in essere dalla diocesi di Vittorio Veneto per favorire la conoscenza e la devozione del Toniolo. In occasione della beatificazione e successivamente, a partire da un primo seminario della Fai Cisl del Veneto nel febbraio 2014, la comunità pievigina è stata punto di riferimento e sede per numerosi e qualificati appuntamenti promossi pure dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, culminati ad aprile 2024 nel nuovo convegno della Fai Cisl nazionale, giusto dieci anni dopo il primo del 2014.

Il valore del messaggio del Toniolo per il nostro tempo

Questa storia recente di un decennio di importanti attività vissute a Pieve di Soligo all’insegna della memoria del Toniolo e della verità dei suoi insegnamenti per l’attualità, soprattutto in campo economico e sociale, ci impegna a ribadire oggi con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del grande docente trevigiano. Nel momento in cui anche la Settimana Sociale dei cattolici in Italia, svoltasi a Trieste a luglio 2024, si è interrogata e ha cercato risposte operative al grande tema della partecipazione e della democrazia, possiamo guardare a Giuseppe  Toniolo – fondatore tra l’altro proprio delle Settimane Sociali a Pistoia nel 1907 – come icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti.

Una Carta per dire Toniolo al presente e al futuro

Sul modello del testo “Il programma sociale della democrazia cristiana”, scritto da Giuseppe Toniolo e apparso per la prima volta nel 1899 su “Il popolo italiano” – che poneva  in evidenza dodici punti di programma espressi nella chiarezza dell’affermazione “Noi vogliamo” – manifestiamo qui l’impegno a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità.

1)Pienezza di vita. Vogliamo riaffermare la bellezza di una cultura per la vita, in tutte le sue fasi,          in cui ciascuno realizzi la sua vocazione in pienezza, riformando continuamente se stesso per poter riformare al meglio la società, vincendo egoismi, iniquità, idolatrie del denaro e dell’economia senza volto e violenze che condannano  le persone all’isolamento, alla chiusura, alla paura e ai conflitti. Come ha fatto il Toniolo, lavoriamo per una società aperta, vitale, giusta e solidale.

2)Persona al centro. Vogliamo impegnarci per promuovere una cultura che ribadisca il primato della persona e della sua libertà e dignità, come valore fondamentale e irrinunciabile della nostra Costituzione e della democrazia in Italia e in Europa. Com’era nelle convinzioni profonde e nell’opera sviluppata dal Toniolo in tutta la sua vita, crediamo che la via della dottrina sociale cristiana, nata con il suo fondamentale apporto, sia modello attuale e concreto di bene comune.

3)Sostegno alle famiglie. Vogliamo che si attivino politiche familiari efficaci, convincenti e lungimiranti, per dare pieno sostegno e giusto valore al primo e fondamentale nucleo domestico posto alla base della società. La difesa e la promozione della famiglia, come luogo privilegiato di crescita, educazione e coesione sociale, erano nelle preoccupazioni del Toniolo, e oggi serve uno sforzo straordinario per favorire l’istituto familiare e il superamento dell’inverno demografico.

4)Centralità di scuola, cultura e formazione. Vogliamo che le dimensioni formative ed educative legate alle giovani generazioni occupino un posto centrale nell’agenda italiana, con investimenti di progetti, risorse e persone dedicati al primato della cultura e della conoscenza per garantire lo sviluppo del nostro Paese. Per il Toniolo, ispiratore dell’Università Cattolica, i giovani studenti erano la prima garanzia del futuro: in questo tempo vanno aiutati e incoraggiati con scelte coerenti.

5)Primato dell’etica in economia. Vogliamo assumere come decisivo e distintivo il magistero del Toniolo sul primato dell’etica in economia, come egli ebbe a porre in evidenza con la sua prima lezione del 5 dicembre 1873 all’Università di Padova. Solo questo convincimento basilare di un’economia veramente umana può generare visioni e pratiche rispettose della persona e del bene comune, in linea con gli insegnamenti della dottrina sociale cristiana e delle encicliche papali.

6)Impresa e lavoro per tutti in sicurezza. Vogliamo ribadire con forza il diritto e il dovere di ogni persona a concorrere allo sviluppo della società attraverso il lavoro, in tutte le sue forme, rispettato e giustamente retribuito, vissuto con l’adozione di tutte le misure di protezione e di sicurezza, mai svalutato o sfruttato, favorito dalle nuove tecnologie, libero, creativo, partecipativo e solidale. E’ stato il messaggio qualificante dell’intera vita del Toniolo, più che mai attuale per la nostra società.

7)Nuovo welfare aziendale e di comunità. Vogliamo confermare la necessità di uno sguardo nuovo sull’impresa come comunità di persone che mettono il proprio talento e la propria opera al servizio di un progetto di crescita e di sviluppo sostenibile. Su questa base, occorre rafforzare tutte le iniziative di welfare aziendale che puntano a migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, come fece il Toniolo, dentro la visione di un welfare di comunità efficiente per tutti.

8)Cooperazione nella modernità. Vogliamo rinnovare la nostra fiducia nel vasto mondo della cooperazione, che vide le sue origini grazie alle intuizioni e all’impegno del Toniolo. Presentando un assetto originale in campo economico improntato a principi di partecipazione, democrazia, efficienza e solidarietà, in linea con il dettato dell’articolo 45 della nostra Costituzione, esso concorre a migliore il pluralismo del sistema e la sua attenzione concreta alla vita delle persone.

9)Democrazia sociale e sussidiarietà. Vogliamo sostenere il ruolo decisivo  dei valori e degli assetti di una democrazia socialmente avanzata, come era nella visione del Toniolo, in cui tutte le forze culturali, civili ed economiche cooperano per il bene comune, prendendo a cuore le sorti dei più deboli e dei più fragili. E tutto questo avviene nell’ottica convinta della sussidiarietà nella società e nelle istituzioni, favorendo la partecipazione dal basso e nei livelli più vicini ai cittadini.

10)Corpi intermedi protagonisti. Vogliamo sottolineare l’attualità del modello sostenuto dal Toniolo di una società aperta alla presenza e attività dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia, che sono luoghi privilegiati per l’incontro, la formazione e la partecipazione. Associazioni, sindacati, rappresentanze culturali, professionali ed economiche, comunità ecclesiale e società civile   svolgono un compito insostituibile nel dare volto e sostanza alle dinamiche di una vera democrazia.

11)La pace bene necessario. Vogliamo fare nostra la forte aspirazione alla pace e alla cooperazione internazionale di Giuseppe Toniolo, che nel 1917 chiese a Benedetto XV la nascita di un apposito Istituto con queste finalità. Nel tempo drammatico che stiamo vivendo, in cui il mondo è segnato da aspri conflitti e da guerre sanguinose, non possiamo che rinnovare il nostro appello e la nostra convinta azione perché la pace si affermi come destino permanente per l’intera umanità.

12)Partecipazione al bene comune. Vogliamo rilanciare la necessità e l’urgenza di un impegno costruttivo, paziente e quotidiano per il bene comune, bene di tutti e di ciascuno, come ha fatto il Toniolo con la testimonianza di tutta la sua esistenza. Contro la sterile lamentazione, il rifugio nel privato, la sfiducia e l’astensionismo, va coltivata ancora e sempre l’idea della politica come “forma esigente di carità”, partecipata dal basso, in linea con i contenuti della Settimana Sociale di Trieste.

    Pieve di Soligo, 4 settembre 2024

 

CONFERENZA STAMPA – INVITO

Pieve di Soligo, martedì 3 settembre 2024 – ore 11.30. Sala consiliare sede municipale Palazzo Vaccari

 

 

Toniolo. A Trieste, il nostro “fratello maggiore”

A Trieste c’è anche lui, il nostro “fratello maggiore”. C’è a buon diritto, visto che le Settimane sociali dei cattolici se l’è inventate lui: il beato Giuseppe Toniolo. Chi vuole può incontralo, venirlo a salutare o conoscere, allo stand Ac presso il Villaggio delle Buone Pratiche in Piazza della Borsa. Una mostra allestita sul posto e una selezione di libri dell’Editrice Ave a lui dedicati aiuteranno ad approfondirne la conoscenza.

La verità è che a più di cento anni dalla sua morte (7 ottobre 1918), la grandezza del beato Giuseppe Toniolo appare più nitida che mai.
Nasce a Treviso nel 1845. Studi medi a Venezia, a Padova quelli universitari. Nella stessa università comincia, nel 1873, il suo insegnamento con una tesi allora (e oggi) controcorrente: L’elemento etico come fattore intrinseco delle leggi economiche.
Splendida figura di educatore. Padre e sposo, ebbe sette figli. Fu, la sua famiglia, chiesa domestica, dove la dolcezza degli affetti si nutriva del calore della fede.

Nel clima culturale del suo tempo s’impegnò perché i cattolici fossero presenti nella società civile anche attraverso nuove forme associative: il 29 giugno 1867 nasce la “Società della Gioventù Cattolica Italiana”, primo nucleo di quello che diventerà l’Azione cattolica.
Al tempo dell’Opera dei Congressi divenne un protagonista del movimento cattolico. Avrà poi un ruolo speciale come Presidente dell’Unione Popolare, negli anni in cui l’organizzazione dei cattolici italiani fu “riconfigurata” da san Pio X.

L’Azione cattolica può considerarlo non solo uno dei suoi “santi”, ma uno dei suoi “profeti”. Egli seppe vedere lontano. Guardando la fisionomia dell’odierna società, le sue analisi sanno di attualità, fatte le debite distinzioni storiche.

Mise in guardia contro il processo disgregativo di valori, relazioni e solidarietà, che già allora insidiava il buon ordine sociale. Il suo pensiero e le sue iniziative si pongono come una risposta a questa crisi epocale. Gettò luce sulle dinamiche di un’economia liberale che, funzionale a un’industrializzazione selvaggia avida di forza lavoro, finiva per frammentare il mondo operaio, sciogliendone i vincoli più naturali – dalla famiglia alle organizzazioni di categoria – favorendo così quell’individualismo che ha portato oggi alla “tristezza individualista” denunciata da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium.

Al tempo stesso comprese che l’alternativa socialista sarebbe stato un rimedio peggiore del male. Egli fu, a tutto tondo, l’uomo della dottrina sociale della Chiesa, vero apostolo della Rerum Novarum.

Si impegnò perché la carità facesse un salto di qualità, diventando una carità illuminata, progettuale, capace di andare alla radice dei problemi. Non potendo allora declinare tutto ciò in termini politici – per il divieto contingente legato alla “questione romana” – la sua visione si sviluppò sul terreno prepolitico, in attesa dei tempi della politica. Di qui le sue iniziative: L’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e la Rivista Internazionale di Scienze Sociali e Discipline Ausiliarie.

Nel 1907 introdusse in Italia le Settimane sociali. Occupandosi della risposta solidaristica alla crisi sociale, si preoccupò di definire l’assetto normale e fisiologico della società. Fu, la sua, una visione della “democrazia” cristianamente intesa. La sfida decisiva si giocava, a suo modo di vedere, a livello culturale. Di qui le sue iniziative per un impegno serio dei cattolici sul versante della cultura.

Nacque così la Società Cattolica Italiana per gli Studi Scientifici (1899), premessa della futura Università Cattolica. Il suo “canto del cigno”, sullo sfondo delle macerie belliche della Prima guerra mondiale, fu la proposta di un Istituto di diritto internazionale a servizio della pace. Sogno che ancora oggi vive e opera con il nome Istituto di Diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”.

Uomo di impegno e di speranza. Vera spiritualità laicale: lievito di Vangelo nel mondo. Per il beato Giuseppe Toniolo era decisivo l’impegno spirituale. «Farmi santo» è il proposito che emerge dal suo diario. Il suo auspicio: una santità diffusa, santità di famiglia e di popolo. Scrisse: «Chi porterà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi».

 

Articolo sul sito Azione Cattolica Italiana 

La pace, unica soluzione possibile

Ascoltare la voce di coloro che hanno vissuto esperienze concrete di costruzione di pace, ci riconduce alla consapevolezza che la pace è sempre possibile, anche nelle circostanze più avverse.

L’auditorium G. Toniolo di Pisa si prepara ad accogliere il prossimo 11 maggio 2024, dalle 9.30 alle 12.00, un evento di grande rilevanza. Titolo dell’incontro “La pace, unica soluzione possibile“, un’importante occasione di confronto tra attivisti ed esperti impegnati a costruire la pace in varie parti del mondo dal Libano alla Colombia, dal Medio Oriente all’Ucraina.

Il benvenuto sarà affidato a Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, seguito da Andrea Maestrelli, Presidente della Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, che si interrogherà sulla pace come unica via perseguibile. L’incontro proseguirà poi con Carlo Cefaloni del Movimento dei Focolari Italia e Severino Dianich, docente emerito alla Facoltà Teologica di Firenze, che affronterà, da un punto di vista teologico, la centralità della pace nel Credo dei cristiani.

Sul fronte delle esperienze dirette, la giornata prevede interventi brevi, ma intensi da parte di Gala IvkovicMartina PignattiMichele ZanzucchiSonia PaoneSimone Siliani, Alberto Capannini, Cinzia Guaita Arnaldo Scarpa: ognuno di loro condividerà scelte, esperienze e percorsi di pace portati avanti in numerosi contesti dalla finanza ai tanti (troppi) teatri di guerra nel mondo.

Un evento a cui la Fondazione Toniolo tiene particolarmente proprio perché risultato di una collaborazione tra tante importanti organizzazioni a livello nazionale tra cui Rondine Cittadella della Pace, Operazione Colomba Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte per, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, la Fondazione Finanza etica, l’Università di Pisa e Warfree-Liberu dae sa gherra. L’incontro è stato concepito come un momento di dialogo e ispirazione, volto a coinvolgere l’intera comunità nella riflessione sulla pace, non solo come un ideale da perseguire, ma come unica e fondamentale soluzione concreta di futuro.

Al temine della mattina ci sarà la possibilità di aderire alla Marcia per la Pace che partirà lo stesso 11 maggio alle ore 15 da Largo Shelley a San Giuliano Terme per arrivare a Pisa in Piazza San Paolo a Ripa d’Arno.

Di seguito la registrazione dell’incontro:

 

notizia dal sito fondazioneoperatoniolo.it

Sindacato, cultura, cooperazione e società civile a confronto sull’attualità del Beato Giuseppe Toniolo

Comunicato Stampa

Ufficio Stampa Fai-Cisl, 5 aprile 2024 – Si è svolto oggi presso l’Auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, il convegno intitolato “Valore formativo e attualità sociale dell’opera di Giuseppe Toniolo. Dieci anni di iniziative culturali” organizzato dai livelli nazionale e regionale della Fai-Cisl, alla presenza di oltre cento delegati e delegate, più di trenta operatori e molti dirigenti del sindacato agroalimentare e ambientale della Cisl. La mattinata ha visto inoltre la presenza di dirigenti del mondo cooperativistico delle province di Treviso e Belluno, che vedono la presenza di 140 imprese cooperative con 34.420 soci e 9.328 addetti, per un fatturato aggregato di oltre 1miliardo e 800 milioni di euro.

“Un’occasione per presentare ad un pubblico sindacale la fondamentale figura del sociologo e economista Giuseppe Toniolo per discutere i temi del bene comune, della dottrina sociale della Chiesa e in generale dell’importante effetto generativo che il pensiero del beato trevigiano ha avuto nella storia della comunità ecclesiale e civile, arrivando fino ai giorni nostri come un riferimento alto e un contributo di importante attualità” ha spiegato il sociologo Ludovico Ferro, direttore scientifico della Fondazione Fai-Cisl Studi e Ricerche, che ha organizzato l’evento.

Il convegno si è aperto con i saluti del Vicesindaco di Pieve di Soligo Luisa Cigagna, del Segretario Generale Cisl Veneto Gianfranco Refosco e l’introduzione di Andrea Zanin, segretario generale della Fai Cisl del Veneto. Sono intervenuti poi il sociologo Ludovico Ferro, il contemporaneista Albero Guasco e il direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto Beato Toniolo, Marco Zabotti: “Oggi ci sono molte esperienze significative, anche riferite al Toniolo, che hanno bisogno di essere messe in rete. Serve una leadership diffusa sui territori – ha proseguito Zabotti – che sia però capace di parlare in una dimensione nazionale ed europea con una voce forte, unitaria, che sappia valorizzare lavoro, economia sociale, tutela delle persone”.

La seconda parte dell’incontro, incentrata sull’eredità del Toniolo in campo economico e sociale, ha visto gli interventi di Vincenzo Conso, presidente Fondazione Fai Cisl, Studi e Ricerche e presidente FOR.AGRI, Teresa Grava, componente cda Banca Prealpi SanBiagio, di Lorenzo Brugnera, presidente Latteria Soligo e presidente Confcooperative Belluno e Treviso, di Raffaella Da Ros, presidente cooperativa Insieme Si Può e di Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”.

Ha concluso i lavori Onofrio Rota, segretario generale Fai Cisl nazionale: “Viviamo un tempo di profonda inquietudine dove è urgente generare un cambiamento culturale che rimetta la persona e il

lavoro al centro. Giuseppe Toniolo – ha sottolineato Rota –  rimane un riferimento straordinario, anche per il mondo sindacale. È di grande attualità, infatti, il suo pensiero sul valore etico del bene comune, sulla partecipazione dei lavoratori, sulle diseguaglianze, sull’innovazione, sulla finanza etica. Le sue riflessioni hanno influenzato molte nostre azioni sindacali, non ultima la proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alla governance d’impresa. Continueremo sul percorso tracciato da Toniolo per rafforzare il nostro agire sindacale nella costruzione di un nuovo umanesimo del lavoro”.

 


Relatori della giornata


Sala convegno Toniolo


Tavola rotonda

Valore formativo e attualità sociale dell’opera di Giuseppe Toniolo

COMUNICATO STAMPA – INVITO
Convegno FAI Cisl su Giuseppe Toniolo il 5 aprile a Pieve di Soligo
Sindacato, cultura, cooperazione e società civile a confronto sull’attualità del beato trevigiano

Si svolgerà nella mattinata di venerdì 5 aprile il convegno intitolato Valore formativo e attualità sociale dell’opera di Giuseppe Toniolo. Dieci anni di iniziative culturali, organizzato dai livelli regionale e nazionale della Fai Cisl, la categoria sindacale della Cisl che segue i lavoratori dei settori dell’agroalimentare e dell’ambiente. Con taglio formativo e finalità divulgative, l’evento è stato pensato per presentare ad un pubblico sindacale, formato per la maggior parte di giovani delegati e operatori, la fondamentale figura del sociologo e economista Giuseppe Toniolo, ma si rivolge a una platea più ampia e generale per discutere i temi del bene comune, della dottrina sociale della Chiesa e in generale dell’importante effetto generativo che il pensiero del beato trevigiano ha avuto nella storia della comunità ecclesiale e civile, arrivando fino ai giorni nostri come un riferimento alto e un contributo di importante attualità.
Nell’organizzazione del convegno è emblematica, in questo senso, la collaborazione con l’Istituto Diocesano Beato Toniolo. Le vie dei Santi, che segue e promuove il percorso di canonizzazione del Toniolo con svariate iniziative in campo culturale e sociale, della bellezza e del turismo religioso.
Tra i temi principali che i relatori affronteranno sul Toniolo, c’è infatti il confluire ed armonizzarsi in un’unica figura della doppia natura di scienziato e di uomo sulla via della santità. Dal sottotitolo del convegno si evince poi il desiderio di fare il punto sul percorso di iniziative culturali realizzate dagli organizzatori nell’arco di un decennio, a partire da un convegno tenutosi sempre a Pieve di Soligo nel 2014 e continuato con la pubblicazione di libri e il susseguirsi di vari momenti di presentazione, riflessione e formazione. Dopo i saluti istituzionali e la proiezione di un video, l’evento del 5 aprile sarà introdotto da Andrea Zanin, segretario generale della Fai Cisl del Veneto. Il sociologo Ludovico Ferro, direttore scientifico della Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche coordinerà i lavori e sarà tra i relatori assieme allo storico contemporaneista Albero Guasco e al direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto Beato Toniolo, Marco Zabotti. La seconda parte dell’incontro, incentrata sull’eredità del Toniolo in campo economico e sociale, si svolgerà in forma di tavola rotonda con gli interventi di Vincenzo Conso, presidente Fondazione Fai Cisl, Studi e Ricerche e presidente FOR.AGRI, di Carlo Antiga, presidente Banca Prealpi SanBiagio, di Lorenzo Brugnera, presidente Latteria Soligo e presidente Confcooperative Belluno e Treviso, di Raffaella Da Ros, presidente cooperativa Insieme Si Può e di Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”. Le conclusioni saranno affidate ad Onofrio Rota, segretario generale Fai Cisl nazionale.
Il convegno è organizzato con il contributo del Comune di Pieve di Soligo e si svolgerà il 5 aprile con entrata libera, fino ad esaurimento dei posti, presso l’Auditorium Battistella Moccia in piazza Vittorio Emanuele II, 9, a Pieve di Soligo, dalle 9.30 alle 13.00. È anche prevista la possibilità di partecipare alla messa di giovedì 4 aprile, alle ore 18.30, nel Duomo di Pieve di Soligo con recita finale della preghiera di canonizzazione presso la tomba del beato Giuseppe Toniolo: presiede il rito don Andrea Forest, delegato vescovile per la pastorale sociale e del lavoro e direttore della Caritas della diocesi di Vittorio Veneto, concelebrante monsignor Luigino Zago, arciprete della parrocchia del Duomo.

Ricerca, Formazione e Comunicazione
Fai Cisl Veneto

 

Comunicato stampa CISL- Invito

Comunicato stampa  CISL – Posto convegno

Invito e Programma del convegno 

Vela convegno 1

Vela convegno 2

 

 

In città un convegno della FAI Cisl sul valore e l’attualità dell’opera di Giuseppe Toniolo
QDPNEWS.IT

Alla Basilica di Capodimonte si è tenuto il convegno “Politiche del lavoro oggi. Il pensiero di Giuseppe Toniolo”

Si è svolto, venerdì 5 maggio, presso l’ipogeo della Basilica “Incoronata Madre del Buon Consiglio” a Napoli, in occasione dell’undicesimo anno della Beatificazione di Giuseppe Toniolo, il convegno Politiche del lavoro oggi. Il pensiero di Giuseppe Toniolo. L’evento è stato promosso dalla Fondazione Nazionale di Studi Tonioliani Campania, in collaborazione con la Rete delle associazioni “Giuseppe Toniolo” (Fondazione di Studi Tonioliani Campania, Fondazione Guida alla Cultura, Fondazione T. & L. De Beaumont Bonelli, Ad Alta Voce, AMCI Sezione Diocesana di Nola, Arcobaleno, FORUM delle associazioni Sociosanitario, La Fontana del Villaggio, La Missione del Cuore Immacolato di Maria, MCL Unione Provinciale di Napoli, Prometeo, Terre di Campania, UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Campania e Napoli; Pro Loco di San Vitaliano) del Liceo dell’Arte e della Comunicazione “G. de Chirico” di Torre Annunziata e il patrocinio: Arcidiocesi di Napoli, MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) – Ufficio Scolastico Regionale per la Campania – Direzione Generale; CISL Campania, UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) Campania, ACLI Napoli, UGCI (Unione Giuristi Cattolici Italiani) di Napoli, UGCI (Unione Giuristi Cattolici Italiani) sezione di Nola “Nicola Ferraro”, Ass. LAN (Amici del LAN Liceo Artistico di Napoli Artisti in Movimento), ACI (Azione Cattolica Italiana) della Diocesi di Napoli, SEGNI dei TEMPI e LAPILLI.

Dopo i saluti di Mons. Nicola Longobardo, Rettore della Basilica “Incoronata Madre del Buon Consiglio” di Capodimonte e Assistente ecclesiastico della Fondazione di Studi Tonioliani per la Campania e il Sud Italia, che ha ricordato “l’importanza e l’attualità del pensiero del Beato Toniolo”, il Coordinatore della segreteria organizzativa del Premio “Giuseppe Toniolo”, Felicio Izzo ha presentato ai convenuti e alla platea di giovani del Liceo dell’Arte e della Comunicazione “G. de Chirico” di Torre Annunziata il Bando della terza edizione del concorso Premio “Giuseppe Toniolo”.

Ha aperto i lavori Francesco Manca, Segretario organizzativo nazionale della Fondazione di Studi Tonioliani, ricordando “l’importanza dello stare insieme, di fare rete per poter meglio affrontare le sfide quotidiane”.

Mario Di Costanzo, Delegato Episcopale Settore Cultura dell’Arcidiocesi di Napoli, ha sottolineato che “la dignità di un uomo passa attraverso il lavoro innanzitutto”, mentre Stefania Brancaccio, Imprenditrice e Vicepresidente nazionale UCID e Presidente UCID Campania ha spiegato “come sia possibile fare impresa e generare profitti senza dover necessariamente opprimere i lavoratori e distruggere il pianeta”. Doriana Buonavita, Segretaria Generale CISL Campania, invece ha aggiunto “quanto sia importante soprattutto per i giovani avere giusti modelli di ispirazione”. Ha chiuso il convegno il professore emerito, già Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università di Napoli “Federico II, Mario Rusciano, che ha invitato i ragazzi “a leggere la nostra Costituzione soffermandosi sull’art. 36. Inizia così: – ha detto il professore – Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Ha moderato l’incontro il giornalista e addetto stampa della Diocesi di Pozzuoli Carlo Lettieri.

Cesare Bifulco