180° Anniversario della nascita del Beato Giuseppe Toniolo

 

 

180 anni fa nasceva a Treviso Giuseppe Toniolo, tra i padri della Dottrina sociale della Chiesa
Bruno Desidera/ lavitadelpopolo.it

GIUSEPPE TONIOLO: 180° anniversario della nascita a Treviso
Il 7 marzo. Occasione per riflettere sulla sua attualità
www.lazione.it

GIUSEPPE TONIOLO PATRONO DI UN NUOVO UMANESIMO
L’attualità a 180 anni dalla nascita (7 marzo 1845 – 7 marzo 2025)
di Marco Zabotti

E’ TEMPO DEL TONIOLO E DELLA SUA VISIONE  IN  ECONOMIA

 

L’arcivescovo Sorrentino protagonista agli incontri di Pieve di Soligo e Oderzo

“E’ TEMPO DEL TONIOLO E DELLA SUA VISIONE  IN  ECONOMIA”  L’impegno dell’Istituto Beato Toniolo per la sua conoscenza e per la devozione popolare

 

L’arcivescovo Domenico Sorrentino lo ha ribadito con forza, chiarezza e assoluta convinzione durante gli incontri  svoltisi a Pieve di Soligo e a Oderzo nello scorso fine settimana: è proprio questo che stiamo vivendo il tempo di Giuseppe Toniolo e dei suoi insegnamenti più che mai attuali in campo economico, già ben presenti nella sua lezione del 5 dicembre 1873 nell’Università di Padova “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche”.

 

Agli incontri di Pieve di Soligo

A pochi giorni dalla data del prossimo 7 marzo che segna il 180mo anniversario della nascita a Treviso del grande sociologo ed economista cattolico (1845 – 1918), proclamato beato dalla Chiesa nel 2012,  l’arcivescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – Foligno, già postulatore della causa di beatificazione del Toniolo e presidente del comitato per la sua canonizzazione, autorità competente per  la realtà internazionale di giovani studiosi The Economy of Francesco, ha colto l’occasione di questo suo viaggio nella Marca Trevigiana per rinnovare pensieri, omelie e interventi di grande considerazione e stima per la vita esemplare e l’opera preziosa dell’insigne docente, leader del movimento cattolico tra fine ‘800 e inizi ‘900, le cui spoglie mortali sono custodite nel Duomo di Pieve di Soligo. Giusto nella città del Quartier del Piave, invitato dall’Istituto Diocesano Beato Toniolo. Le vie dei Santi, durante l’incontro in parrocchia con una rappresentanza della Chiesa vittoriese Sorrentino ha elogiato la “santità integrale, totale” del professore trevigiano sposo, padre, docente universitario e grande innovatore sui temi del magistero sociale cristiano, che con il suo sguardo lungimirante e le sue “intuizioni profetiche” ha anticipato i tempi con la sua dottrina in campo economico e sociale, così come lo stesso presule umbro ha avuto modo di scrivere nella sua recente, apprezzata opera “Economia Umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo. Una rilettura sistematica”, edito da Vita e Pensiero, ora tradotta in polacco e inglese e prossimamente anche in spagnolo. “E adesso dobbiamo rafforzare in tutti i modi la devozione popolare e la preghiera semplice, di domanda di grazie – ha affermato l’arcivescovo Sorrentino – per poter ottenere un nuovo miracolo per intercessione del nostro beato, che lo conduca ad essere venerato come santo sugli altari, celebrato da tutta la Chiesa universale”. Nell’occasione, da segnalare la presenza e l’incontro caloroso con Sorrentino dell’imprenditore pievigino Francesco Bortolini, dopo una gravissima caduta guarito miracolosamente per intercessione del Toniolo nel 2006, evento prodigioso riconosciuto da Benedetto XVI nel 2011, motivo della beatificazione nel 2012 del docente pisano. Le ragioni deal straordinaria attualità del pensiero e dell’azione di Giuseppe Toniolo, a partire dalla sua concezione del primato dell’etica in economia e della sua santità laicale “ispiratrice di futuro”, sono state riproposte nell’omelia dal presule di Assisi all’omelia della messa che è seguita nel Duomo di Pieve di Soligo, concelebranti l’amministratore diocesano monsignor Martino Zagonel, l’arciprete monsignor Luigino Zago, don Andrea Dal Cin, don Andrea Forest, don Yuri Boz e don Michele, segretario dell’arcivescovo. Insieme a un folto numero di fedeli e a una nutrita rappresentanza dell’Istituto Beato Toniolo, ha partecipato al rito anche il sindaco Stefano Soldan. A conclusione della liturgia eucaristica, si è snodata la processione fino alla tomba del beato, e qui è stata  recitata la preghiera di canonizzazione ed è avvenuta la benedizione finale.

Al convegno di Oderzo

L’indomani mattina, sabato 8 febbraio, l’arcivescovo Sorrentino è stato  fra i protagonisti al convegno alla sede di Nice spa a Oderzo, tra i relatori dell’evento “Capitale & Lavoro. Nuovi

modelli d’impresa” organizzato dalla Fondazione Capitale & Lavoro, presieduta da Giuseppe Milan, che vede l’Istituto Beato Toniolo rappresentato nel suo comitato scientifico.

Davanti a una platea qualificata di oltre quattrocento persone, nella terza sessione su “Attualità e prospettive della partecipazione” a livello aziendale moderata dal giornalista Ferruccio De Bortoli , nel confronto con gli ex ministri Treu, Sacconi e Fornero il vescovo di Assisi ha parlato della visione solidale del Toniolo, preoccupato già al suo tempo dei rischi di una società “atomizzata”, ha insistito sulla sua intuizione anticipatrice, prima dell’enciclica Rerum Novarum, dell’uomo e dell’etica al centro dell’economia, e ha ribadito il favore del beato trevigiano per un’impresa capace di investire concretamente sul capitale e sul talento e l’apporto dei collaboratori. “Vi esorto a sognare, come fece il Toniolo, la cui dottrina in campo economico e sociale, cristianamente ispirata,  si può dispiegare oggi con tutta la sua forza e verità – ha concluso Sorrentino – riprendendo così  il filone del suo contributo straordinario che arriva dalla storia più alta di questa terra di Marca”.

Al convegno di Oderzo era presente una delegazione IBT guidata dalla presidente Annalina Sartori e dal direttore scientifico Marco Zabotti, felici per l’esito delle due giornate di Sorrentino in diocesi di Vittorio Veneto e peri i significativi attestati di stima e apprezzamento arrivati all’arcivescovo di Assisi dall’uditorio degli imprenditori trevigiani.

 

Settimana Sociale, Premio Toniolo, Duomo giubilare: l ’impegno dell’Istituto Beato Toniolo

L’Istituto Beato Toniolo è impegnato concretamente nell’attività organizzativa a febbraio della XXII Settimana Sociale della diocesi di Vittorio Veneto, intitolata “INSIEME. Una comunità che educa e si prende cura” insieme ad altri soggetti e realtà ecclesiali e pastorali della Chiesa di San Tiziano. Anche quest’anno, per l’occasione, si renderà omaggio alla memoria del beato Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane Sociali a Pisa nel 1907: nella circostanza della seconda serata a Pieve di Soligo, mercoledì 19 febbraio, alle ore 18.30, sarà l’amministratore diocesano, monsignor Martino Zagonel, a presiedere la concelebrazione eucaristica nel Duomo pievigino.

Ancora, l’IBT è già entrato nella fase operativa in vista della decima edizione 2025 del Premio Giuseppe Toniolo, sul tema “La vita in pienezza, sull’esempio di Giuseppe Toniolo, per essere dono al prossimo e pellegrini di speranza nella società del nostro tempo”, in linea con l’Anno Giubilare 2025: segnalazioni e candidature vanno inviate entro il 31 luglio prossimo, mentre la cerimonia finale è in programma martedì 7 ottobre  sera nell’auditorium comunale Battistella Moccia di Pieve di Soligo.

Infine, l’Istituto Beato Toniolo sta collaborando fattivamente con la parrocchia pievigina per il realizzare il programma delle iniziative coincidenti con il tempo del Duomo chiesa giubilare 2025, che sarà dal 4 settembre al 7 ottobre, nel mese ormai dedicato per tradizione alla devozione tonioliana.

 

Beato Toniolo, l’arcivescovo di Assisi in visita a Pieve di Soligo
trevisotoday.it

L’arcivescovo Sorrentino in diocesi: “E’ il tempo del Toniolo e della sua visione in economia”
qdpnews.it

Il vescovo Giuliodori (AC): “Giubileo occasione per migliorare la società. Toniolo santo? Ineludibile”

“La canonizzazione del Toniolo è ineludibile”

Monsignor Giuliodori arrivò da assistente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella diocesi vittoriese nel giugno 2021 per le “Giornate Toniolo” a Pieve di Soligo, evento collegato al 50esimo anniversario del decreto sull’eroicità delle virtù del Beato Giuseppe Toniolo e al centenario di fondazione dell’ateneo con sede principale a Milano, che ha intitolato a Toniolo il suo Istituto di Studi Superiori.

Giuliodori è peraltro componente del comitato nazionale per la canonizzazione del Toniolo (1845-1918), economista e sociologo trevigiano, le cui spoglie riposano nel Duomo di Pieve di Soligo, beatificato nel 2012.

Diventerà santo, prima o poi? “Tutti ce lo auguriamo – dice Giuliodori – Più passa il tempo, più la figura del Toniolo si raffina e diventa importante. Il suo messaggio conserva tutta la sua forza profetica: la sua riflessione sull’economia e sulla società è ancora crocevia di cambiamento. Toniolo mise al centro il bene comune, e lo declinò nell’economia, nel lavoro, nella cultura e nell’organizzazione dello Stato: questo rappresenta la capacità critica verso i processi che invece alimentano individualismocontrapposizione e rincorsa del potere”.

“Stiamo assistendo a un’effervescenza di santità – ricorda Giuliodori – perché il Papa ha da poco annunciato la canonizzazione dei beati Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati nell’anno del Giubileo, a breve distanza di tempo dalla beatificazione di Armida Barelli, amica del Toniolo. Auspichiamo dunque che anche per il Toniolo maturi presto la condizione per la sua canonizzazione: la considero ineludibile”.

“Nella saggezza della Chiesa – conclude Giuliodori – servono la fama di santità, che il Toniolo ha in modo speciale, e la preghiera, che poi genera eventi di grazia straordinaria, cioè il miracolo, il segno che questa figura insigne nella santità agisce ancora nella vita delle persone. Io credo che il Signore, anche attraverso il Toniolo, non mancherà di sostenere il cammino della Chiesa, e allo stesso modo la Chiesa non mancherà di riconoscere la grandezza di questa figura, ampiamente nota, ma che merita di essere ancor più valorizzata”.

Intervista intera su qdpnews.it

PREMIO GIUSEPPE TONIOLO 2024

COMUNICATO STAMPA
PREMIO GIUSEPPE TONIOLO 2024
Premio nazionale Pensiero a Gianluigi De Palo
I VOLTI E LE STORIE DI BENE COMUNE DANNO LUCE AL PREMIO GIUSEPPE
TONIOLO 2024

Nelle altre sezioni premi a Roberto Franceschet, Emma Della Libera e Associazione Aliestese

Nella serata del Premio Giuseppe Toniolo 2024 brillano le luci del dono di sé e dell’impegno per gli altri, della solidarietà, della volontà di realizzare una società migliore, della capacità di generare dal basso innovazione, fiducia e speranza, in linea con il tema della nona edizione dell’evento svoltosi il 7 ottobre sera nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo: “Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi del beato Giuseppe Toniolo”.
In una sala gremita e attenta, l’attuale direttore generale della Fondazione Angelini di Roma, Gianluigi De Palo, già presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, oggi presidente della Fondazione per la Natalità e coordinatore di Immischiati, il progetto per la promozione fra i giovani della dottrina sociale cristiana in maniera non convenzionale, è stato insignito del Premio Giuseppe Toniolo per la sezione nazionale “Pensiero”, proprio in virtù di questo suo lungo e fecondo impegno in campo ecclesiale e sociale. “Ponendo al centro il primato della persona, la vitalità della famiglia e il dono inestimabile dei figli per il presente e il futuro dell’intera comunità – è stato letto in sala nelle motivazioni del premio, offerto da Banca Prealpi San Biagio – con la sua preziosa opera culturale, ispirata ai valori dell’umanesimo cristiano, De Palo ha saputo dare slancio e prospettive all’idea che la buona politica si genera dal basso, in rete e con protagonisti convinti e credibili, alimentando nel sociale i temi di
una democrazia solida, matura e davvero casa di tutti”.
Lo ha ribadito lo stesso De Palo nell’intervista sul palco con Marco Zabotti, direttore scientifico IBT : egli ha rilanciato l’appello alle istituzioni e all’intera comunità “per ridare speranza al futuro dell’Italia, oggi attraversata da un inverno demografico molto preoccupante, con il sostegno alle giovani coppie per la vita delle famiglie e la ripresa della natalità, per le quali al momento non si stanno ricercando soluzioni adeguate ed efficaci”. “Sono profondamente riconoscente per questo prestigioso Premio Toniolo a me attribuito – ha concluso De Palo – e l’accolgo felice nel segno della gratitudine per tutti i doni che ho ricevuto nella mia vita di uomo e di credente”. Sempre Banca Prealpi San Biagio ha offerto il Premio Giuseppe Toniolo per la sezione “Azione & Testimoni”, assegnato a Roberto Franceschet, presidente del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, ideatore, coordinatore e oggi supervisore organizzativo dell’iniziativa “Frutto di un Sostegno Sociale”, che dal 2001, nella seconda domenica di novembre, dà vita alla distribuzione delle cassette di mele biologiche in 220 piazze di 75 comuni della Marca Trevigiana, avendo ormai raccolto quasi due milioni di euro devoluti alla Fondazione “Il Nostro Domani”, che accoglie persone con disabilità in case alloggio, gruppi appartamento e co-housing del territorio provinciale, grazie a un lavoro importante e significativo in rete di 160 associazioni e 800 volontari. Con lui sul palco anche la coordinatrice dell’iniziativa, Maria Elena Filippi, e il rappresentante della Fondazione, Udino Buso. Per De Palo e Franceschet anche gli omaggi di Prosecco DOCG della Cantina Colli del Soligo di Pieve di Soligo.
Al presidente di Banca Prealpi San Biagio, Carlo Antiga, rappresentato alle premiazioni dalla
direttrice della filiale pievigina, Sonia Antoniazzi, nell’anno del 130mo di fondazione dell’Istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo, è andato l’attestato di riconoscenza IBT per il convinto e concreto sostegno in sinergia ai percorsi di animazione culturale nella diocesi vittoriese.
Come tradizione dalla prima edizione, è stata invece la Città di Pieve di Soligo, rappresentata nell’occasione dall’assessore alla cultura Eleonora Sech, a donare i riconoscimenti per la sezione Giovani, attributi rispettivamente a Emma Della Libera e all’Associazione Aliestese. Il premio alla giovane Della Libera, laureata residente nel comune di Carbonera, affetta dalla Atassia di Friedreich, è stato ritirato dai genitori Annalisa e Italo Della Libera, fondatori con lei dell’associazione “OGNI GIORNO – Per Emma”, da diversi anni impegnata in ambito sociale e scientifico a favore di tutti coloro che, in Italia e nel mondo, sono colpiti da questa malattia. Parole
grate di alto valore e significato, nel segno del bene per gli altri, sono state espresse sul palco da mamma Annalisa, dopo che un video aveva ripercorso anche il ruolo importante di cura e riabilitazione svolto dall’Istituto Scientifico Medea de La Nostra Famiglia. A rappresentare il Comune di Carbonera l’assessore Maurizio Criveller.
Coinvolgente ed entusiasta la partecipazione del folto gruppo di giovani dell’associazione Aliestese di Vittorio Veneto, che interpretando noti brani dei loro musical di successo hanno introdotto e concluso con gioia e vivacità la serata: con 120 soci di tre generazioni, come è stato letto nelle motivazioni – il sodalizio “testimonia la bellezza dello stare e agire bene insieme e s’impegna per una società migliore nel segno dell’accoglienza, della cultura, delle arti e della comunicazione”.
Premiati sul palco il presidente Andrea Fiorot, che si è rivolto al pubblico con gioia e gratitudine, la direttrice artistica Alessandra Zandanel e altri giovani del direttivo, presente con loro la sindaco di Vittorio Veneto, Mirella Balliana.
Nel suo intervento conclusivo il Vescovo Corrado Pizziolo – che in precedenza aveva presieduto la concelebrazione eucaristica nel Duomo pievigino in onore del beato Giuseppe Toniolo nel giorno anniversario della morte – ha messo in evidenza gli esempi di bene valorizzati al Premio Toniolo, “motivo di fiducia e di speranza per l’intera comunità anche in vista del Giubileo 2025”.
La cerimonia finale, presentata da Elisa Nadai, era iniziata con i saluti della presidente dell’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi, Annalina Sartori, della stessa assessore Sech, e di don Andrea Forest, delegato vescovile per la pastorale sociale, che in principio ha tracciato un report della recente Settimana Sociale di Trieste e alla fine ha illustrato il tema generale del Premio 2025, che sarà: “La vita in pienezza, sull’esempio di Giuseppe Toniolo, per essere dono al prossimo e pellegrini di speranza nella società del nostro tempo”. Nutrite le delegazioni di realtà ecclesiali, culturali e sociali del territorio presenti alla serata, che ha coinvolto nelle premiazioni tutti i soggetti organizzatori del Premio: l’Istituto Beato Toniolo, la Diocesi, la Pastorale Sociale, la parrocchia del Duomo, con l’arciprete monsignor Luigino Zago, e l’Azione Cattolica vittoriese, con i vice presidenti Valerio De Rosso e Sara Gasponi.

 

Associazione Aliestese

Banca Prealpi San Biagio

Emma Della Libera

Roberto Franceschet

Gianluigi De Palo

Vescovo Corrado Pizziolo

 

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4 settembre la Memoria liturgica del Beato Toniolo

Nel giorno della memoria liturgica del beato Giuseppe Toniolo, la sera di mercoledì 4 settembre il vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto, monsignor Martino Zagonel, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nel Duomo di Pieve di Soligo, dove sono custodite le spoglie mortali del grande sociologo ed economista cattolico, proclamato beato dalla Chiesa il 29 aprile 2012.

 

 

 

CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO

COMUNICATO STAMPA

Conferenza stampa a Pieve di Soligo alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre

CARTA TONIOLO, FESTIVAL, PREMIO TONIOLO: RETE DI SUCCESSI CON IL TERRITORIO DELL’ISTITUTO BEATO TONIOLO                                

Coralità di presenze e sintonie sulla modernità del grande economista cattolico

Si sono ritrovati in tanti  alla conferenza stampa a Pieve di Soligo, appartenenti alla comunità ecclesiale e civile del territorio, alla vigilia della memoria liturgica del 4 settembre del grande economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo, beato dal 2012, nato a Treviso e sepolto nel Duomo della città del Quartier del Piave, su invito dell’Istituto Beato Toniolo. Le vie dei Santi. La Carta Toniolo –  presentata per la prima volta nell’occasione, articolata in dodici punti principali  che ribadiscono la pregnanza e la concretezza del pensiero e dell’azione dell’insigne professore trevigiano – è stato il manifesto condiviso che ha trovato l’adesione di importanti attori della Chiesa, della società e dell’economia di Marca, tutti impegnati con le loro organizzazioni negli ultimi dieci anni, in particolare, in un costante e proficuo rapporto di collaborazione con l’IBT pievigino.

“Oggi ribadiamo con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del Toniolo – si legge nella Carta Toniolo promossa e condivisa dall’Istituto Beato Toniolo –  icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti. E manifestiamo l’impegno, con l’incipit “Noi vogliamo”, a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità”. Dopo i saluti introduttivi dell’assessore Valentina Lucchetta, del presidente IBT Annalina Sartori e dell’arciprete pievigino monsignor Luigino Zago, ecco i titoli dei dodici punti della Carta Toniolo illustrata dal direttore scientifico IBT, Marco Zabotti: Pienezza di vita; Persona al centro; Sostegno alle famiglie; Centralità di scuola, cultura e formazione; Primato dell’etica in economia; Impresa e lavoro per tutti in sicurezza; Nuovo welfare aziendale e di comunità; Cooperazione nella modernità; Democrazia sociale e sussidiarietà; Corpi intermedi protagonisti; La pace bene necessario; Partecipazione al bene comune. Concorde sul manifesto tonioliano il delegato vescovile per la pastorale sociale della diocesi di Vittorio Veneto, don Andrea Forest, che ha sottolineato l’apporto eccezionale del beato Toniolo alla storia della dottrina sociale cristiana, mettendo in luce in particolare il valori espressi della persona e del bene comune. Pieno apprezzamento, totale sintonia e completa adesione ai principi,  alle tesi e agli orientamenti per l’attualità della Carta Toniolo sono arrivati negli interventi dei partecipanti al tavolo dei relatori, che hanno messo in luce il grande contributo del Toniolo all’elevazione delle popolazioni di Marca e alla tenuta del territorio tra fine ‘800 e inizi ‘900, e alla visione attuale di un’economia veramente umana dentro una democrazia di socialità e sussidiarietà: il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno Dolomiti, Mario Pozza; in rappresentanza del presidente di Banca Prealpi San Biagio, Carlo Antìga, Marta Sclip; la presidente della cooperativa Insieme Si Può, Raffaella Da Ros; il presidente di Latteria Soligo e di Confcooperative Belluno – Treviso, Lorenzo Brugnera; il segretario regionale Fai Cisl del Veneto, Andrea Zanin; il presidente dell’Associazione Famiglie Rurali “Giuseppe Toniolo”, Alessandro Toffoli; il vice direttore di Coldiretti Treviso, Francesco Faraon; il presidente della Fondazione Capitale&Lavoro, Giuseppe Milan. Tutti gli intervenuti hanno avuto parole di elogio, soddisfazione e gratitudine per l’attività svolta in rete e in sinergia con l’Istituto Beato Toniolo, che ha visto realizzate negli anni tante  e significative iniziative culturali di animazione delle comunità cristiane e della società civile. A loro si è unito il cardinale pievigino Beniamino Stella, che ha fatto pervenire un messaggio, letto in sala: nel testo, il porporato ha sottolineato che “ i dodici punti tonioliani sono un riferimento programmatico di alto profilo e di grande spessore, che illumina il cammino orientato alla costruzione di una comunità umana più giusta e solidale, prendendo esempio proprio da una vita in pienezza come quella del Beato Toniolo, che tutti speriamo di vedere presto riconosciuto come Santo, venerato dalla Chiesa universale”.  Altri due passaggi importanti della conferenza stampa hanno riguardato da un lato la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo, sul tema “Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi  del beato Giuseppe Toniolo”, che avrà la cerimonia finale il prossimo 7 ottobre nell’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, e il grande successo del Festival “La Musica nel Sacro”, che dopo nove concerti con la Piccola Orchestra Veneta, diretta dal maestro Giancarlo Nadai, nelle chiese più belle del territorio UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene può vantare ottimi giudizi di critica per l’offerta musicale di alto livello e presenze record di 2500 persone in totale in questa fase. Da notare che il Festival – dopo gli appuntamenti di domenica 8, 15 e 22 settembre –  si concluderà il 20 ottobre a Pieve di Soligo in un grande evento corale e strumentale che ricorderà anche il primo secolo di vita del Duomo e i 70 anni dalla morte della pittrice e scultrice Marta Sammartini. Intanto, per la memoria liturgica del beato Toniolo – che  recupera la data del suo matrimonio con Maria Schiratti nell’allora chiesa arcipretale di Pieve di Soligo – mercoledì 4 settembre la concelebrazione eucaristica sarà presieduta nel Duomo pievigino alle ore 18.30 dal vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto, monsignor Martino Zagonel.

Comunicato Stampa

CARTA TONIOLO

CARTA TONIOLO

Nel giorno della memoria liturgica del beato Giuseppe Toniolo (1845-1918), verso la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo (7 ottobre 2024), guardando al 7 marzo 2025, ricorrenza del 180mo anniversario della nascita del grande sociologo ed economista cattolico (Treviso, 7 marzo 1845), riaffermiamo la straordinaria attualità del pensiero e dell’azione del docente trevigiano proclamato beato dalla Chiesa a Roma il 29 aprile 2012, dal 30 settembre 1940 sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo, città di origine della moglie Maria Schiratti. A Pieve di Soligo il beato Toniolo è sempre stato molto legato: qui si è sposato il 4 settembre 1878, ha vissuto periodi estivi nella casa di piazza Umberto I, è stato attivo nell’ambiente ecclesiale, economico e sociale di tutta l’area, ha voluto la sua ultima dimora terrena – perché così, diceva, “gli umili verranno a deporre un requiem sulla mia tomba” – ed è avvenuto il miracolo di una guarigione per sua intercessione riconosciuto da Papa Benedetto XVI nel 2011. Il comitato nazionale per la canonizzazione è presieduto dall’arcivescovo Domenico Sorrentino.

Dieci anni intensi di attività e di iniziative nel segno del Toniolo

Già per tutto il tempo della ripresa della causa nazionale e diocesana di beatificazione del servo di Dio Giuseppe Toniolo, fra l’ultimo quindicennio del secolo scorso e tutto il primo periodo del nuovo millennio, la città di Pieve di Soligo aveva ospitato importanti celebrazioni, convegni ed eventi  nell’ambito delle iniziative a carattere religioso, culturale e formativo poste in essere dalla diocesi di Vittorio Veneto per favorire la conoscenza e la devozione del Toniolo. In occasione della beatificazione e successivamente, a partire da un primo seminario della Fai Cisl del Veneto nel febbraio 2014, la comunità pievigina è stata punto di riferimento e sede per numerosi e qualificati appuntamenti promossi pure dall’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, culminati ad aprile 2024 nel nuovo convegno della Fai Cisl nazionale, giusto dieci anni dopo il primo del 2014.

Il valore del messaggio del Toniolo per il nostro tempo

Questa storia recente di un decennio di importanti attività vissute a Pieve di Soligo all’insegna della memoria del Toniolo e della verità dei suoi insegnamenti per l’attualità, soprattutto in campo economico e sociale, ci impegna a ribadire oggi con forza, convinzione e determinazione la straordinaria concretezza e lungimiranza del magistero e dell’opera del grande docente trevigiano. Nel momento in cui anche la Settimana Sociale dei cattolici in Italia, svoltasi a Trieste a luglio 2024, si è interrogata e ha cercato risposte operative al grande tema della partecipazione e della democrazia, possiamo guardare a Giuseppe  Toniolo – fondatore tra l’altro proprio delle Settimane Sociali a Pistoia nel 1907 – come icona e simbolo fecondo  di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi  di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti.

Una Carta per dire Toniolo al presente e al futuro

Sul modello del testo “Il programma sociale della democrazia cristiana”, scritto da Giuseppe Toniolo e apparso per la prima volta nel 1899 su “Il popolo italiano” – che poneva  in evidenza dodici punti di programma espressi nella chiarezza dell’affermazione “Noi vogliamo” – manifestiamo qui l’impegno a riconoscere, assumere e promuovere una serie di fondamentali valori e basilari linee di azione ispirati dal beato Toniolo, per un nuovo umanesimo capace di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo e delle nostre comunità.

1)Pienezza di vita. Vogliamo riaffermare la bellezza di una cultura per la vita, in tutte le sue fasi,          in cui ciascuno realizzi la sua vocazione in pienezza, riformando continuamente se stesso per poter riformare al meglio la società, vincendo egoismi, iniquità, idolatrie del denaro e dell’economia senza volto e violenze che condannano  le persone all’isolamento, alla chiusura, alla paura e ai conflitti. Come ha fatto il Toniolo, lavoriamo per una società aperta, vitale, giusta e solidale.

2)Persona al centro. Vogliamo impegnarci per promuovere una cultura che ribadisca il primato della persona e della sua libertà e dignità, come valore fondamentale e irrinunciabile della nostra Costituzione e della democrazia in Italia e in Europa. Com’era nelle convinzioni profonde e nell’opera sviluppata dal Toniolo in tutta la sua vita, crediamo che la via della dottrina sociale cristiana, nata con il suo fondamentale apporto, sia modello attuale e concreto di bene comune.

3)Sostegno alle famiglie. Vogliamo che si attivino politiche familiari efficaci, convincenti e lungimiranti, per dare pieno sostegno e giusto valore al primo e fondamentale nucleo domestico posto alla base della società. La difesa e la promozione della famiglia, come luogo privilegiato di crescita, educazione e coesione sociale, erano nelle preoccupazioni del Toniolo, e oggi serve uno sforzo straordinario per favorire l’istituto familiare e il superamento dell’inverno demografico.

4)Centralità di scuola, cultura e formazione. Vogliamo che le dimensioni formative ed educative legate alle giovani generazioni occupino un posto centrale nell’agenda italiana, con investimenti di progetti, risorse e persone dedicati al primato della cultura e della conoscenza per garantire lo sviluppo del nostro Paese. Per il Toniolo, ispiratore dell’Università Cattolica, i giovani studenti erano la prima garanzia del futuro: in questo tempo vanno aiutati e incoraggiati con scelte coerenti.

5)Primato dell’etica in economia. Vogliamo assumere come decisivo e distintivo il magistero del Toniolo sul primato dell’etica in economia, come egli ebbe a porre in evidenza con la sua prima lezione del 5 dicembre 1873 all’Università di Padova. Solo questo convincimento basilare di un’economia veramente umana può generare visioni e pratiche rispettose della persona e del bene comune, in linea con gli insegnamenti della dottrina sociale cristiana e delle encicliche papali.

6)Impresa e lavoro per tutti in sicurezza. Vogliamo ribadire con forza il diritto e il dovere di ogni persona a concorrere allo sviluppo della società attraverso il lavoro, in tutte le sue forme, rispettato e giustamente retribuito, vissuto con l’adozione di tutte le misure di protezione e di sicurezza, mai svalutato o sfruttato, favorito dalle nuove tecnologie, libero, creativo, partecipativo e solidale. E’ stato il messaggio qualificante dell’intera vita del Toniolo, più che mai attuale per la nostra società.

7)Nuovo welfare aziendale e di comunità. Vogliamo confermare la necessità di uno sguardo nuovo sull’impresa come comunità di persone che mettono il proprio talento e la propria opera al servizio di un progetto di crescita e di sviluppo sostenibile. Su questa base, occorre rafforzare tutte le iniziative di welfare aziendale che puntano a migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, come fece il Toniolo, dentro la visione di un welfare di comunità efficiente per tutti.

8)Cooperazione nella modernità. Vogliamo rinnovare la nostra fiducia nel vasto mondo della cooperazione, che vide le sue origini grazie alle intuizioni e all’impegno del Toniolo. Presentando un assetto originale in campo economico improntato a principi di partecipazione, democrazia, efficienza e solidarietà, in linea con il dettato dell’articolo 45 della nostra Costituzione, esso concorre a migliore il pluralismo del sistema e la sua attenzione concreta alla vita delle persone.

9)Democrazia sociale e sussidiarietà. Vogliamo sostenere il ruolo decisivo  dei valori e degli assetti di una democrazia socialmente avanzata, come era nella visione del Toniolo, in cui tutte le forze culturali, civili ed economiche cooperano per il bene comune, prendendo a cuore le sorti dei più deboli e dei più fragili. E tutto questo avviene nell’ottica convinta della sussidiarietà nella società e nelle istituzioni, favorendo la partecipazione dal basso e nei livelli più vicini ai cittadini.

10)Corpi intermedi protagonisti. Vogliamo sottolineare l’attualità del modello sostenuto dal Toniolo di una società aperta alla presenza e attività dei corpi intermedi, a partire dalla famiglia, che sono luoghi privilegiati per l’incontro, la formazione e la partecipazione. Associazioni, sindacati, rappresentanze culturali, professionali ed economiche, comunità ecclesiale e società civile   svolgono un compito insostituibile nel dare volto e sostanza alle dinamiche di una vera democrazia.

11)La pace bene necessario. Vogliamo fare nostra la forte aspirazione alla pace e alla cooperazione internazionale di Giuseppe Toniolo, che nel 1917 chiese a Benedetto XV la nascita di un apposito Istituto con queste finalità. Nel tempo drammatico che stiamo vivendo, in cui il mondo è segnato da aspri conflitti e da guerre sanguinose, non possiamo che rinnovare il nostro appello e la nostra convinta azione perché la pace si affermi come destino permanente per l’intera umanità.

12)Partecipazione al bene comune. Vogliamo rilanciare la necessità e l’urgenza di un impegno costruttivo, paziente e quotidiano per il bene comune, bene di tutti e di ciascuno, come ha fatto il Toniolo con la testimonianza di tutta la sua esistenza. Contro la sterile lamentazione, il rifugio nel privato, la sfiducia e l’astensionismo, va coltivata ancora e sempre l’idea della politica come “forma esigente di carità”, partecipata dal basso, in linea con i contenuti della Settimana Sociale di Trieste.

    Pieve di Soligo, 4 settembre 2024

 

CONFERENZA STAMPA – INVITO

Pieve di Soligo, martedì 3 settembre 2024 – ore 11.30. Sala consiliare sede municipale Palazzo Vaccari

 

 

Toniolo. A Trieste, il nostro “fratello maggiore”

A Trieste c’è anche lui, il nostro “fratello maggiore”. C’è a buon diritto, visto che le Settimane sociali dei cattolici se l’è inventate lui: il beato Giuseppe Toniolo. Chi vuole può incontralo, venirlo a salutare o conoscere, allo stand Ac presso il Villaggio delle Buone Pratiche in Piazza della Borsa. Una mostra allestita sul posto e una selezione di libri dell’Editrice Ave a lui dedicati aiuteranno ad approfondirne la conoscenza.

La verità è che a più di cento anni dalla sua morte (7 ottobre 1918), la grandezza del beato Giuseppe Toniolo appare più nitida che mai.
Nasce a Treviso nel 1845. Studi medi a Venezia, a Padova quelli universitari. Nella stessa università comincia, nel 1873, il suo insegnamento con una tesi allora (e oggi) controcorrente: L’elemento etico come fattore intrinseco delle leggi economiche.
Splendida figura di educatore. Padre e sposo, ebbe sette figli. Fu, la sua famiglia, chiesa domestica, dove la dolcezza degli affetti si nutriva del calore della fede.

Nel clima culturale del suo tempo s’impegnò perché i cattolici fossero presenti nella società civile anche attraverso nuove forme associative: il 29 giugno 1867 nasce la “Società della Gioventù Cattolica Italiana”, primo nucleo di quello che diventerà l’Azione cattolica.
Al tempo dell’Opera dei Congressi divenne un protagonista del movimento cattolico. Avrà poi un ruolo speciale come Presidente dell’Unione Popolare, negli anni in cui l’organizzazione dei cattolici italiani fu “riconfigurata” da san Pio X.

L’Azione cattolica può considerarlo non solo uno dei suoi “santi”, ma uno dei suoi “profeti”. Egli seppe vedere lontano. Guardando la fisionomia dell’odierna società, le sue analisi sanno di attualità, fatte le debite distinzioni storiche.

Mise in guardia contro il processo disgregativo di valori, relazioni e solidarietà, che già allora insidiava il buon ordine sociale. Il suo pensiero e le sue iniziative si pongono come una risposta a questa crisi epocale. Gettò luce sulle dinamiche di un’economia liberale che, funzionale a un’industrializzazione selvaggia avida di forza lavoro, finiva per frammentare il mondo operaio, sciogliendone i vincoli più naturali – dalla famiglia alle organizzazioni di categoria – favorendo così quell’individualismo che ha portato oggi alla “tristezza individualista” denunciata da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium.

Al tempo stesso comprese che l’alternativa socialista sarebbe stato un rimedio peggiore del male. Egli fu, a tutto tondo, l’uomo della dottrina sociale della Chiesa, vero apostolo della Rerum Novarum.

Si impegnò perché la carità facesse un salto di qualità, diventando una carità illuminata, progettuale, capace di andare alla radice dei problemi. Non potendo allora declinare tutto ciò in termini politici – per il divieto contingente legato alla “questione romana” – la sua visione si sviluppò sul terreno prepolitico, in attesa dei tempi della politica. Di qui le sue iniziative: L’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e la Rivista Internazionale di Scienze Sociali e Discipline Ausiliarie.

Nel 1907 introdusse in Italia le Settimane sociali. Occupandosi della risposta solidaristica alla crisi sociale, si preoccupò di definire l’assetto normale e fisiologico della società. Fu, la sua, una visione della “democrazia” cristianamente intesa. La sfida decisiva si giocava, a suo modo di vedere, a livello culturale. Di qui le sue iniziative per un impegno serio dei cattolici sul versante della cultura.

Nacque così la Società Cattolica Italiana per gli Studi Scientifici (1899), premessa della futura Università Cattolica. Il suo “canto del cigno”, sullo sfondo delle macerie belliche della Prima guerra mondiale, fu la proposta di un Istituto di diritto internazionale a servizio della pace. Sogno che ancora oggi vive e opera con il nome Istituto di Diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”.

Uomo di impegno e di speranza. Vera spiritualità laicale: lievito di Vangelo nel mondo. Per il beato Giuseppe Toniolo era decisivo l’impegno spirituale. «Farmi santo» è il proposito che emerge dal suo diario. Il suo auspicio: una santità diffusa, santità di famiglia e di popolo. Scrisse: «Chi porterà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi».

 

Articolo sul sito Azione Cattolica Italiana 

Beato Giuseppe Toniolo alla 50a Settimana Sociale del Cattolici italiani

In occasione della 50a Settimana Sociale del Cattolici italiani che si sta svolgendo a Trieste (3-7 luglio 2024), il Comitato di canonizzazione del Beato Giuseppe Toniolo (che ha come parti attrici l’Azione Cattolica Italiana, FUCI e Istituto Toniolo di Studi superiori), ha curato due pannelli esposti all’ ingresso della Sala congressi dove si riuniscono i delegati per ricordare il Beato Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane sociali.

 

Nello spazio dedicato alle Buone Pratiche, la Casa Editrice AVE è presente con un banco libri con uno spazio dedicato al Beato Giuseppe Toniolo; l’Azione Cattolica Italiana (ACI) e la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) espongono una mostra sul Beato Toniolo.